Ha coinvolto 1600 studenti e cento insegnanti di dodici scuole toscane della Toscana il programma antibullismo KiVa, un progetto finlandese che è stato sperimentato negli istituti di Firenze, Lucca e Siena dai ricercatori dell’Università di Firenze.
Gli esiti dell’esperienza – che consiste in dieci lezioni annuali oltre ad interventi mirati nei casi più gravi – si sono dimostrati positivi: dalle rilevazioni effettuate alla fine dello scorso anno scolastico il fenomeno del bullismo, nelle sue varie implicazioni e percezioni, è risultato praticamente dimezzato nelle classi che hanno sperimentato il modello, a differenza delle classi cosiddette “di controllo”, dove il programma non è stato applicato e i comportamenti offensivi sono rimasti stabili. Gli studenti delle scuola primarie che avevano dichiarato di essere stati vittima di episodi di prepotenza da parte dei compagni sono scesi dal 24% all’11%, mentre nelle classi dove non è stato applicato il programma la flessione è stata molto più lieve, passando dal 21% al 19%.
“La sperimentazione del modello KiVa mostra nelle scuole italiane una potenzialità del programma di pari livello o anche superiore a quanto rilevato nelle esperienze dei paesi del Nord Europa – spiega la coordinatrice della sperimentazione Ersilia Menesini, docente di Psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione all’Università di Firenze – oltre alla forte riduzione dei comportamenti di bullismo, abbiamo registrato anche un cambiamento delle norme di gruppo, degli atteggiamenti a favore delle prepotenze o dell’empatia verso le vittime: il programma KiVa, quindi, evidenzia anche effetti secondari positivi sulla percezione del clima di classe e sul benessere a scuola”.
La sperimentazione, che è stata realizzata grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, proseguirà anche quest'anno in ventidue scuole toscane.