Innovazione/ARTICOLO

Un radar con il cuore fotonico L'innovazione è tutta toscana

Il sistema, sviluppato a Pisa, ha ottenuto l'elogio di una delle più autorevoli riviste scientifiche al mondo, "Nature". Il radar consentirà di garantire sicurezza nella gestione del traffico aeroportuale e marittimo

/ Redazione
Gio 20 Marzo, 2014
Aeroporto Pisa Radar fotonico

Un radar dal cuore "fotonico", in grado di garantire sicurezza e rapidità nella gestione del traffico aeroportuale e marittimo, anche durante condizioni meteo non ottimali. E' quanto è stato sviluppato a Pisa, una delle città italiane più attive nel settore della ricerca. Il progetto “Phodir” (Photonic-based fully digital radar system) realizzato su finanziamento dell’Erc (European research council) è stato coordinato da Antonella Bogoni, ricercatrice del Laboratorio nazionale di reti fotoniche (Lnrf) del Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni (Cnit).  

Rispetto a un radar di tipo convenzionale, quello dal “cuore” fotonico permette migliori prestazioni, garantisce più di una funzionalità, risulta meno intercettabile, è più piccolo e può anche garantire la capacità di assolvere a compiti di comunicazione. Il nuovo radar, sviluppato nel laboratorio congiunto presso l’Istituto di tecnologie delle comunicazione, dell’informazione e della percezione (Tecip) della Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con il Laboratorio radar e sistemi di sorveglianza (Rass) del Cnit,  è stato già testato all’aeroporto di Pisa e al porto di Livorno, grazie alla collaborazione attivata con l’Aeronautica militare di Pisa, con la Direzione sviluppo e innovazione dell’Autorità portuale, con la Capitaneria di porto e con l’istituto “Vallauri” dell’Accademia navale di Livorno.

Il radar made in Pisa ha ottenuto anche l'elogio e l'attenzione di una delle più note riviste scientifiche, Nature, tra le più autorevoli al mondo. 

Nature, in un articolo, ha voluto riconoscere ai risultati del team guidato da Antonella Bogoni il valore di “approccio rivoluzionario con l’introduzione della fotonica nei sistemi radar” e di “traguardo all’avanguardia scientifica per le prestazioni ottenute sia come sistema di sorveglianza, sia come sistema di comunicazione radio”, in quanto il “radar fotonico” è in grado di assolvere anche a una funzionalità di comunicazione ad altissima velocità, utilizzabile in maniera simultanea con la funzionalità radar.

 «Gli obiettivi raggiunti da questo progetto sono stati decisamente superiori rispetto alle aspettative iniziali - racconta la coordinatrice Antonella Bogoni – perché, quando abbiamo intrapreso la strada, avevamo molti dubbi su come raggiungere il risultato e ogni giorno scoprivamo cose nuove che ci obbligavano a modificare le strategie e a ripartire da capo, ma tutto il gruppo non ha mollato e, passo dopo passo, è andato ben oltre la dimostrazione di un principio innovativo, ottenendo un ‘dimostratore’ (prototipo, Ndr) funzionante, trasportabile, che adesso le aziende e le istituzioni ci chiedono per test preliminari".