Cultura/ARTICOLO

Una bottega rinascimentale 2.0 A Montelupo rivive la tradizione

Due artisti, dieci allievi delle accademie toscane, i maestri terracottai e le aziende del territorio per un progetto di formazione artistica

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Ricreare a Montelupo Fiorentino per una settimana quella che era una bottega rinascimentale, dove gli allievi andavano ad imparare “il mestiere” dall’artista o dall’artigiano. Questo l’obiettivo del cantiere di arte contemporanea “L’O 2.0 – Nuovi apprendisti per una bottega rinascimentale”, che ha preso il via ieri.
La sigla L’O non a caso rimanda alla più prestigiosa delle botteghe montelupine del 1400, quella che ha realizzato il Rosso di Montelupo. La sigla 2.0 suggerisce, invece, la natura prettamente contemporanea e innovativa del progetto.
In questo caso gli apprendisti sono dieci studenti delle Accademie d’Arte toscane, selezionati fra oltre 20 candidati.
Gli artisti sono Alfredo Gioventù e Khaled Ben Slimane e gli artigiani sono i terracottai e i maestri decoratori della Scuola della Ceramica, che supporteranno maestri e allievi nella realizzazione delle opere. Il cantiere si inserisce nel progetto “Il mare fra le genti” che attraverso varie iniziative, ha l’obiettivo di indagare le relazioni che si sono costruite fra occidente e oriente sulle rotte della ceramica. Non è un caso che molti dei decori tradizionali della ceramica montelupina abbiamo tratti comuni con la produzione orientale e che nelle maioliche locali si trovino simboli come la mano di Fatima e l’occhio di Allah.

La presenza di Alfredo Gioventù e Khaled Ben Slimane offre lo spunto per una riflessione su un dialogo contemporaneo fra l’arte orientale e quella occidentale
. Tutto ancora una volta prende le mosse dalla tradizione e in particolare dal decoro della zaffera che altro non è se non la stilizzazione della foglia di quercia. “I decori montelupini, così come quelli arabi, partono da un elemento naturale per poi farne un’astrazione e trasformarlo in elemento decorativo – spiega Gioventù – il lavoro che proporremo ripercorre questo processo creativo ed include le moderne tecniche di realizzazione, cercando un dialogo fra le cifre stilistiche della mia produzione e di quella di Khaled. Il fulcro dello studio rimarrà comunque la natura e la sua trasposizione in elemento figurativo”.

Entrambi gli artisti lavoreranno durante i cinque giorni del cantiere in stretta collaborazione con gli allievi selezionati, con i maestri terracottai e i maestri decoratori. Un lavoro corale, dove esperienze, culture e generazioni differenti si incontreranno e confronteranno nell’obiettivo di creare un’opera d’arte totale, composta da diverse installazioni. “Vogliamo mettere in contattato quella che sono fucine creative, le accademie d’arte e un luogo dove ancora persistono le conoscenze e le capacità tecniche degli artigiani: i ragazzi avranno così la possibilità di osservare e apprendere come dare forma alle proprie idee”, prosegue Gioventù.
Tutto questo avverrà anche attraverso l’ausilio delle nuove tecnologie. Infatti, è stato creato un blog su cui gli allievi racconteranno la loro esperienza, i loro progetti, corredati da video e foto. Coloro che avevano fatto domanda, ma non sono stati selezionati avranno comunque l’opportunità di interagire suggerendo soluzioni e postando commenti. I giovani allievi potranno assistere e collaborare alla nascita di un’opera d’arte e conoscerne approfonditamente tutte le fasi di sviluppo, a partire dall’idea progettuale fino alla conoscenza degli aspetti tecnici.
Successivamente sono previste una fase di modellazione e di decoro che si terranno nei mesi di aprile e maggio poiché il risultato del Cantiere di Arte Contemporanea sarà visibile in una mostra allestita presso la Ex Fornace Cioni in occasione della Festa Internazionale della Ceramica.