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Uncem-Corecom, dalla parte dei cittadini

Controversie con gli operatori: servizio di conciliazione gratuito anche per chi vive in montagna

/ Roberta Ristori
Mar 10 Dicembre, 2013
Garantire ai cittadini montani e residenti in zone distanti e disagiate rispetto a Firenze l’accesso al servizio di conciliazione offerto gratuitamente da Corecom (Comitato Regionale per le Comunicazione). Questo è l’obiettivo principale del protocollo d’intesa siglato con l’Uncem Toscana (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani).

La soluzione delle controversie con gli operatori di telecomunicazione dovrà diventare più semplice e immediata attraverso videoconferenze. Gli utenti residenti nelle aree montane avranno dunque la possibilità di partecipare a distanza a udienze di conciliazioni, recandosi presso le sedi delle Comunità montane.

Secondo il presidente del Uncem Toscana, Oreste Giurlani, le 168 comunità montane inglobano circa 1,2 milioni di persone, rappresentando 60% degli abitanti dell’intera Toscana. “L’obietivo di questo accordo è fare in modo che il Corecom arrivi in questi territori, andare all’incontro ai diritti obbiettivi dei cittadini, indipendente da dove abitano. Fra due mesi dovremmo vedere i risultati, è una fase di sperimentazione.”

Il Consigliere Vincenzo Caciulli ha dichiarato che il Corecom riceve annualmente circa 4.000 cittadini toscani per consulenze con gli operatori del settore, numero che si prevede in crescita grazie a questo accordo.

Il protocollo prevede anche la rilevazione della ricezione del segnale radiotelevisivo pubblico e delle emittenti locali nelle aree geograficamente disagiate e l’utilizzo delle nuove tecnologie (digitale terrestre e banda larga). Quest’ultima consentirà di fornire un quadro aggiornato dell’utilizzo da parte delle amministrazioni locali e dei cittadini e ridurre così il “digital divide”.

Corecom e Uncem hanno rilevato che ci sono aree ancora completamente scoperte e senza infrastrutture
. “Dalla rete dipende il futuro dell’intero territorio, non soltanto dei cittadini che vogliono collegarsi per informarsi, ma anche delle amministrazione locali”, ha commentato Giurlani e ha fatto l’esempio dei medici che da ora sono obbligati a fare i certificati di malattie ondine, ma che però, tante volte, non hanno la connessione.

Il presidente del’Uncem ha inoltre, evidenziato il problema dell’ anticipo del passaggio dall'analogico al digitale, che in principio, doveva farsi a giugno di 2012, ma che è stato anticipato a giugno di quest’anno. “Dobbiamo aprire un tavolo di dibattito pubblico e far capire al governo la necessità di risorse”, ha detto Giurlani.

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