L'Unesco bacchetta una Firenze che non preserva le proprie peculiarità culturali e la piazza al "primo livello di guardia": una sorta di avvertimento formale per il Comune di Firenze che - ad oggi - non aveva ancora pienamente applicato il piano di gestione della tutela in modo completo. A darne notizia è stato ieri lo stesso sindaco Dario Nardella, nel corso della presentazione del nuovo regolamento per il decoro urbano e la tutela del patrimonio culturale della città.
"Ci è arrivata una comunicazione formale dall'Unesco in base alla quale Firenze è sotto osservazione" - ha fatto sapere il primo cittadino. I livelli di 'attenzione' progressiva dell'Unesco nei confronti di queste situazioni, è stato poi spiegato, sono tre: messa sotto osservazione, messa in mora, infine espulsione dall'elenco dei luoghi posti sotto tutela. La messa sotto osservazione è il livello più lieve e, hanno poi ribadito dal Comune, numerosi luoghi posti sotto tutela Unesco sono in questo momento 'vigilati' e inseriti dall'Unesco in questa categoria.
Intanto sembra andare verso le richieste dell'Unesco il regolamento per il decoro urbano e la tutela del patrimonio culturale approvato dalla Giunta comunale, che prevede lo stop e misure restrittive verso minimarket e Asiamarket nel centro storico della città. Un tema che Nardella ha toccato anche attraverso la propria pagina Facebook.
"Il patrimonio culturale di Firenze è un bene prezioso e universale, che deve essere salvaguardato e valorizzato- scrive il sindaco - Da qui la nostra battaglia contro tutti quei negozi alimentari, come i minimarket, che aprono in virtù delle leggi sulla liberalizzazione, ma che non hanno niente a che vedere con la storia e la bellezza della nostra città. Proteggiamo il commercio tradizionale e le attività artigiane, per questo in giunta abbiamo approvato un pacchetto di misure incisive che vietano l’apertura di minimarket in spazi troppo angusti o senza i bagni accessibili ai disabili e impongono misure di decoro. Queste attività non possono diventare fonte di degrado o disturbo alla quiete pubblica e, soprattutto, non possono svilire il valore culturale del nostro patrimonio!".
Giro di vite quindi dalla stanze di Palazzo Vecchio per far sì che Firenze si riesca a riappropriarsi della propria identità. Adesso la parola passa al Consiglio che dovrà esprimersi entro un mese. Intanto - chiosa Nardella - riguardo ai minimarket "stiamo valutando di congelare le autorizzazioni per l'apertura di nuovi negozi fino all' entrata in vigore del regolamento stesso".
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