La Toscana perde 17.300 posti di lavoro. E' molto negativo il bilancio 2013 dell'occupazione secondo l'indagine Excelsior, realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro sulle imprese private con almeno un dipendente. Il saldo viene fuori dalla differenza tra 67.800 uscite e 50.500 entrate dei lavoratori toscani. La crisi colpisce soprattutto i dipendenti, stabili e a termine, che subiscono una contrazione di 15.900 unità, ma non si salvano nemmeno gli atipici: gli interinali si riducono di 830 unità, i co.co.pro fanno -970. Tendenza positiva, invece, per le collaborazioni occasionali e gli incarichi a professionisti con partita Iva che segnano un +400 unità, ma è poca cosa rispetto al tonfo generale. La fotografia scattata sembra segnalare che siamo “al fondo del barile”. Che è rimasto poco da raschiare. Almeno così paiono dire gli indicatori congiunturali a disposizione.
IL LAVORO DIPENDENTE
In Toscana solo il 13,5% delle imprese private con almeno un dipendente prevede di assumere lavoratori nel corso del 2013. Ciò significa che le imprese sono disposte 38.340 lavoratori dipendenti, un numero insufficiente a compensare le 54.240 uscite previste. Il tasso di variazione occupazionale atteso è di -2,1%: un dato preoccupante anche se in linea con la media nazionale (-2,2%). La perdita di posti di lavoro è inversamente proporzionale alle dimensioni dell'azienda. Le uscite sono concentrate per due terzi nell'impresa piccola e piccolissima: 10-49, 1-9 dipendenti. L'occupazione diminuisce anche nelle medie (50-249 dipendenti) e grandi imprese (oltre i 250), ma in forma più contenuta. Il crollo dei posti di lavoro non risparmia nessun settore: edilizia (-4,1%), commercio (-1,8%) altri servizi (-1,9%), industria (-1,5%).
LE ASSUNZIONI IN PROGRAMMA
Le imprese prevedono il contratto a tempo indeterminato solo nel 19,8% dei casi (circa 7.580 assunzioni), mentre il 38% delle entrate sarà a carattere stagionale e il 25% a sostituzione temporanea di personale o per copertura di un piccolo di attività. C'è una nota positiva: sale all’8,7% la quota di laureati richiesti dalle imprese toscane anche se i diplomati si confermano i più richiesti con il 41,1% a scapito dei lavoratori con qualifica professionale (12,0%) e di quelli per i quali non è richiesta una formazione specifica (37,9%).
Tra i gruppi professionali, servizi e mondo del commercio vanno per la maggiore con 15.550 entrate previste equivalente al 40,6% del totale. Entrando nel dettaglio, i profili professionali in assoluto più ricercati sono legati a ristoranti e alberghi: ai primi posti si collocano camerieri (5.060 assunzioni previste), commessi (3.470), addetti ai servizi di pulizia (2.790), cuochi (2.210).
IL PRESIDENTE DI UNIONCAMERE GALGANI
“Purtroppo nel 2013 si sta aggravando la crisi del mercato del lavoro toscano - è il commento del presidente di Unioncamere Toscana, Vasco Galgani -. La perdita di posti di lavoro colpisce soprattutto i contratti da dipendente, resistono e anzi avanzano, seppure in piccola parte, solo le collaborazioni occasionali o gli incarichi a Partita Iva. L'augurio è che gli incentivi per le assunzioni, che dovranno essere regolati prima dell’entrata in vigore della legge di stabilità, possano consentire un'inversione di tendenza”.
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Unioncamere: 17.300 posti in meno Siamo al "fondo del barile"
E' il bilancio 2013 dell'occupazione secondo l'indagine Excelsior realizzata dal Ministero del Lavoro. La crisi colpisce soprattutto i dipendenti
