Bene le esportazioni. Male il mercato nazionale. Rimane fondamentale anche nel terzo trimestre 2014 il ruolo di sostegno alla crescita dell'export per le aziende toscane. Il valore delle vendite fuori dai confini nazionali è aumentato del 5,1% rispetto all’analogo periodo del 2013, al netto delle transazioni di metalli preziosi.
Un ritmo molto più alto rispetto alla media nazionale (+2,2%) ed alle principali regioni esportatrici: Emilia Romagna +4,0%; Veneto +2,1%; Piemonte +1,8%; Lombardia +1,4%; Friuli -0,2%. Sono questi alcuni fra i principali elementi che scaturiscono dall’ultima analisi realizzata dall’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana sui flussi di export regionale, contenuti nel report “Il commercio estero della Toscana – III trimestre 2014”.
Il traino dell’export consente alle imprese manifatturiere esportatrici di realizzare una crescita del proprio fatturato complessivo (+1,9%) e di limitare la flessione produttiva (-0,5%), a fronte di andamenti decisamente negativi per le imprese operanti sul solo mercato nazionale tanto in termini di fatturato (-3,4%) che di produzione (-3,1%). Il canale estero alimenta inoltre anche gli ordinativi ricevuti dalle imprese toscane (+1,1% per quelli provenienti dai mercati internazionali), mentre la flessione degli ordini nazionali resta significativa (-4,9%).
“Gli ultimi dati sul commercio estero – sottolinea Andrea Sereni, presidente di Unioncamere Toscana – confermano ancora una volta il ruolo di sostegno alla crescita proveniente dai mercati esteri, che nel trimestre in esame ha interessato soprattutto il continente americano (Stati Uniti e Messico) ed i paesi europei extra Unione (Turchia e Svizzera). È evidente come da queste note positive manchino all’appello soprattutto i paesi più vicini a noi: le esportazioni all’interno dell’UE sono infatti quasi ferme, a testimonianza della crisi che ancora attanaglia il vecchio continente”.
“Occorre poi sottolineare – continua Sereni - che, malgrado i successi sul fronte estero, è tuttora assente la domanda interna: se consideriamo che le imprese manifatturiere toscane esportano circa il 25% del proprio fatturato, la leva della domanda estera è dunque insufficiente a riportare in positivo la produzione del settore manifatturiero, che nel III trimestre 2014 si è infatti ridotta del 2,0% su base annua".
"In prospettiva i margini di miglioramento sono elevati, se consideriamo che le misure recentemente adottate dalla BCE potranno favorire la competitività delle nostre esportazioni e, al tempo stesso, sostenere la domanda nazionale, ma - chiude il presidente di Unioncamere - occorre che anche a livello politico vengano moltiplicati gli sforzi per mettere in campo misure in grado di rilanciare l’intera economia”.