Il programma europeo Carismand, dedicato ai protocolli di intervento e alla percezione dei rischi in caso di disastri, vedrà anche l’importante contributo scientifico dell’Ateneo fiorentino. Il progetto è finanziato nell’ambito del programma europeo per l’innovazione Horizon 2020, ed è incentrato sulle relazioni tra cultura, percezione del rischio e gestione dei disastri naturali o provocati dall’uomo. L’obiettivo generale è quello di migliorare le politiche di intervento in caso di catastrofi, identificare i punti di debolezza delle procedure, sviluppare un kit di strumenti che permetta ad attori ufficiali e associazioni di volontariato di svolgere al meglio il loro compito.
Dall’informatica alla sociologia, dall’antropologia alla psicologia, Carismand si caratterizza per la forte componente interdisciplinare, dovuta anche alla partecipazione di soggetti dal profilo differente. Studiosi e ricercatori provenienti da università, ma anche tecnici e personale coinvolto in attività di intelligence e protezione civile.
“All’Ateneo – spiega Simone Orlandini, direttore del Centro di Bioclimatologia (Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente) – spetterà il coordinamento di una delle dodici macro attività e il compito di produrre una panoramica sui soggetti e sui processi coinvolti nella gestione delle diverse fasi di un disastro: dalla preparazione, all’emergenza al recupero, tenendo conto delle diverse politiche nazionali e regionali sulla materia”.
Il progetto del valore di oltre tre milioni e settecentomila euro è coordinato dall’Università di Groningen (Olanda) e vede la partecipazione di diciannove partner di undici paesi.