Potenziare lo sviluppo della ricerca industriale e la capacità di trasferimento tecnologico dell’Università di Firenze, è questa la missione del neonato Centro di competenza RISE (Rete di Infrastrutture di ricerca industriale per l’incubazione e per servizi avanzati alle imprese innovative), appena inaugurato a Sesto Fiorentino. Due nuovi edifici, insieme al complesso dell’Incubatore Universitario, accoglieranno una task force di sette laboratori specializzati nei settori di scienze fisiche, chimiche, biologiche, di sperimentazione farmacologica, di ingegneria elettronica e informatica.
Nato nell’ambito del Centro servizi di Ateneo per la valorizzazione della ricerca e la gestione dell’Incubatore universitario (CSAVRI), il progetto RISE è stato realizzato grazie ai Fondi FAS, per le “infrastrutture per settori produttivi” della Regione Toscana e grazie ai contributi alle strutture dei laboratori su progetti finanziati dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Si tratta del quinto Centro di competenza dell’Università di Firenze.
“RISE offre l’opportunità di combinare le competenze dell’Incubatore Universitario Fiorentino e quelle scientifiche presenti nei laboratori per rispondere al bisogno di innovazione del sistema produttivo – spiega Marco Bellandi, prorettore al trasferimento tecnologico dell’Ateneo fiorentino. – Rispetto agli altri centri di competenza la prerogativa di RISE è l’interdisciplinarietà dei sotto-progetti che coprono appunto settori e ambiti diversi”. I centri di competenza sono strutture pubblico-private nate dall’impulso della Toscana per colmare il divario tra domanda e offerta di servizi qualificati per l’innovazione delle imprese. “Per l’Università rappresentano uno strumento mirato per conferire ancora più incisività alla terza missione – prosegue Bellandi –. Nel 2014 il fatturato su ricerche commissionate da imprese e altri enti realizzato dai dipartimenti dell’Università è stato pari a circa 12 milioni di euro; in futuro, grazie anche ai centri di competenza, il volume crescerà ulteriormente e si tradurrà in una maggiore competitività delle imprese del territorio”.