Il paese di Vellano, candidato recentemente insieme alla Svizzera Pesciatina a patrimonio dell’Unesco, è sicuramente uno dei borghi più rappresentativi dell’area collinare della Valleriana. Comune antichissimo, arroccato su una collina facilmente difendibile, il paese fece parte della lega dei castelli della Valdinievole ed entrò nell’orbita di Firenze alla metà del Trecento, seguendo le sorti della città del Giglio nelle guerre che la videro contrapporsi alle altre potenze toscane e in quelle che precedettero l’instaurazione del Granducato. Nel 1923, sei anni prima venisse accorpato al Municipio di Pescia, il comune fu devastato da un terribile terremoto e negli anni successivi venne abbandonato da gran parte dei suoi abitanti. Vellano, che oggi può contare circa 600 residenti, si raggiunge agevolmente dalla via Mammianese; entrando dalla porta Borghigiana, fatti pochi passi attraverso una delle “rughe” , le vie del paese, ci si trova la piazza con le antiche fonti e la Torre Civica con l’orologio. Al culmine della collina si trovano i resti dell’antica rocca e delle mura che la difendevano. Tra gli edifici di maggiore interesse ci sono la chiesa di San Martino e la ex Cancelleria. La prima, di cui si ha notizia fin dal 910, è arredata con altari e corredi di notevole pregio riconducibili alla scuola di Donatallo. La sua antichità è stata testimoniata dagli scavi degli anni Settanta che hanno portato alla luce la cripta romanica e le acquasantiere. Per quanto riguarda la Ex cancelleria, dove si svolgevano le cause civili, essa ha ospitato fino al 1950 al teatro il Risorgimento. Vellano, oltre a mettere a disposizione dei turisti strutture di prim’ordine, che permettono un confortevole soggiorno tra i boschi e le colline, ha mantenuto in vita sagre e feste paesane, che costituiscono un motivo di attrazione in tutti i peridi dell’anno. In particolare si festeggia il carnevale con falò e fanfare molto pittoresche, come quella dei beccamorti, uomini in frac con lunghe tube in testa.