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Vendemmia in Toscana? Di qualità Coldiretti, uva 'bella e profumata'

L'associazione di categoria - con il 10% del prodotto raccolto - lancia le sue previsioni sul 2015: meno uva (-5%) ma 'bella e profumata'

/ Redazione
Mar 1 Settembre, 2015
vino toscana 2015

Una produzione leggermente inferiore alla media ma con una qualità 'arricchita' dalla grande varietà climatica di questo 2015. La vendemmia della Toscana per il 2015, secondo Coldiretti, sarà all'insegna di vitigni pregiati e di un meno 5% alla voce 'quantità'. Secondo quanto reso noto dall'associazione di categoria, si produrranno circa 2,6 milioni di ettolitri di vino, con ben il 70% destinato alle produzioni Doc.

La scorsa stagione era stata sofferta e complicata per via delle condizioni climatiche avverse, ben diverse da quelle che stiamo vivendo oggi – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – L’unico pericolo è stato rappresentato dalla siccità, che per alcune settimane ci ha fatto temere il peggio. Le viti hanno rischiato uno stress idrico molto prolungato che avrebbe potuto produrre conseguenze molto negative. Quella che abbiamo davanti è finalmente una bella annata come da un po’ non se ne vedeva”.

L’uva si presenta all'appuntamento annuale sanissima, bella e profumata proprio grazie all’inverno ricco di precipitazioni, ad una primavera mite e ad un'estate che ha visto nel mese di luglio un caldo che, con il contraltare di un agosto piovoso, rende i grappoli 'perfetti' per la raccolta. La fisiologia della pianta, rispetto allo scorso anno, evidenzia infatti grappoli più spargoli con acini di dimensioni leggermente più ridotte, dovuto ad un ciclo vegetativo piuttosto altalenante. Dopo un germogliamento nella media stagionale si è infatti registrato un anticipo dell'invaiatura di circa dieci giorni.

Notizie positive che si rifletteranno anche sull'occupazione, “consentendo – spiega ancora Marcelli – l’attivazione di 4-5 mila posti di lavoro stagionali nelle aziende vitivinicole della nostra regione principalmente concentrate nell’area del fiorentino, senese, grossetano e livornese. Fino a qualche anno fa erano principalmente i giovani a voler fare l’esperienza della raccolta dell’uva, negli ultimi due-tre anni anche per necessità sono in aumento le persone di tutte le età che hanno perso lavoro o che devono arrotondare perché non ce la fanno ad andare avanti. L’agricoltura sta offrendo risposte anche a queste fasce deboli della nostra società”.

Molto positivi anche i primi dati sui consumi all’estero: nel primo trimestre dell’anno in corso la nostra regione è stata capace di esportare 200milioni di euro di vino, il 20,7% in più; lo scorso anno, di questo periodo erano stati esportati 165 milioni di euro di prodotto in valore.

 

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