Nato in epoca paleocristiana come pratica devozionale o espiatoria, il pellegrinaggio si è poi diffuso nell’alto Medioevo. Le grandi mete cristiane erano Gerusalemme, Santiago de Compostella e Roma, e in questo scenario, la Via Francigena rappresentò lo snodo centrale delle grandi vie della fede.
Il percorso è stato “disegnato” nell’anno 990 d.C, quando l’Arcivescovo Sigerico annotò le 79 tappe del suo viaggio di ritorno da Roma – dove si era recato per ricevere l'investitura papale da Giovanni XV - a Canterbury. In Toscana la Francigena si svolge per 380 km, 15 tappe e più di 1000 strutture ricettive, con un tracciato attrezzato, segnalato e messo in sicurezza.
Nella nostra regione, i pellegrini “contemporanei”, troveranno più della religione per strada: panorami mozzafiato, città e borghi affascinanti che sembrano “galleggiare” sospesi nel tempo, arte, cultura, storia e tante curiosità. Percorrere gli antichi sentieri è come fare un salto indietro nel tempo, quando i viandanti di una volta portavano con loro i simboli degli itinerari compiuti: la conchiglia di Santiago de Compostella, la palma di Gerusalemme o le medaglie e le chiavi dei Santi Pietro e Paolo di Roma.
Dalla Lunigiana al Monte Amiata, la Francigena toscana attraversa alcuni dei più bei panorami della regione. Una delle tratte più suggestive è quella che parte da San Gimignano e arriva fino a Siena.
Un gioiello medievale con suo inconfondibile skyline “costellato” di torri, la bellezza di San Gimignano toglie il fiato ai viaggiatori. Un angolo di Toscana dove vale la pena rimanere anche la sera, quando la città si svuota delle orde di turisti che la invadono ogni giorno per diventare una sorte di “presepe vivente”.
Da lì, la strada porta a un piccolo borgo, poco conosciuto, ma assolutamente affascinante: Abbadia a Isola. L’abbazia attorno a cui è sorto il paese fu costruita all’inizio del XII secolo e subito abitata da monaci benedettini. Il monastero sorse, infatti, su una sorta d’isola al centro di una pianura paludosa che la separava dalle terre circostanti, un lago non più esistente.
All’interno della splendida chiesa è tuttora visibile un affresco dove il borgo sembra galleggiare sulle acque. Situata in posizione strategica sulla Francigena, ebbe fino al Trecento una grande importanza come ricovero per i pellegrini. La Peste Nera ha segnato la fine del posto: i monaci, avendo poco spazio a loro disposizione, gettarono i loro morti in un fosso vicino al pozzo da cui prendevano l’acqua da bere, infestando l’intera popolazione.
Ci lasciamo alle spalle quest’angolo magico per raggiungere il castello di Monteriggioni, talmente perfetto da sembrar finto, quasi un set cinematografico. Qui soggiornò anche Dante, come ricorda la targa visibile a Porta San Giovanni che riporta i celebri versi sulla città “che di torri si corona”, tema ancora oggi della celebre festa medievale che rivive qui ogni anno a luglio. La strada è splendida, con tratti di boschi, campi dorati di grano e incantevoli scorci del castello.
Infine, si arriva a Siena, città dove le pietre raccontano storie. La Via Francigena l’attraversa da Porta Camollia fino a Porta Romana, seguendo un itinerario affascinante dove i pellegrini devono spostare lo sguardo in continuazione dalla terra al cielo, per essersi sicuri da non perdere nessun “segreto” della città del Palio. Incisioni su lastre di pietra serena, simboli e frasi sparsi sulla pavimentazione stradale e sui muri, sussurrano agli orecchi dei viandanti. Per scoprire queste meraviglie urbane, è possibile prendere parte all’iniziativa #SienaFrancigena, un percorso di trekking accompagnato da una guida esperta che prevede anche la visita al Santa Maria della Scala.
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Viaggi/ARTICOLO
Viaggio da San Gimignano a SienaIn cammino lungo la Francigena
Borghi affascinanti, storia, arte e panorami mozzafiato per i pellegrini contemporanei

Il piccolo borgo di Abbadia a Isola - © Roberta Ristori