Cultura/ARTICOLO

Villa I Tatti, il regno di Berenson

La magnifica Residenza del critico d’arte oggi proprietà della Harvard University

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013

Villa I Tatti, oggi proprietà della Harvard University, è un’antica residenza signorile che si trova sulle colline fiesolane vicino a Ponte a Mensola. Questa villa è divenuta famosa per essere stata residenza di Bernard Berenson, uno dei più grandi critici d’arte nel Novecento. Berenson acquistò la proprietà nel 1906, dopo essere sfuggito alle persecuzione antiebraiche nella nativa Lituania ed aver soggiornato insieme alla famiglia negli Stati Uniti. A I Tatti Berenson riceveva personaggi di rilievo internazionale e dispensava consigli ai mercanti d’arte e ai miliardari che volevano acquistare opere italiane, facendosi pagare profumatamente. Molti ricordano i soggiorni di Re Gustavo Adolfo di Svezia che si dilettava in ricerche archeologiche sul territorio fiesolano, oppure di Benedetto Croce che si tratteneva da Berenson dalla mattina alla sera. Alla villa era una continua processione di grandi nomi della cultura, della letteratura e della politica come Luigi Einaudi, Umberto Saba, Carlo Levi e Gaetano Salvemini. Durante la Seconda Guerra Mondiale Berenson, ormai anziano lasciò temporaneamente la villa per non essere arrestato dai nazifascisti e venne ospitato dai marchesi Serlupi nella villa di Quarto a Sesto Fiorentino: in questo frangente ebbe l’appoggio del console tedesco Gerhard Wolf, che gli permise di nascondersi e di salvare la sua preziosa raccolta d’arte. A I Tatti Berenson intrattenne una relazione sentimentale con la fidata segretaria, la signorina Nicky Mariano, che era stata assunta come bibliotecaria. Tutto questo sotto gli occhi della moglie rimasta inferma, che cedette proprio alla rivale la conduzione della casa. Chi visita la Villa I Tatti rimane stupefatto dai bellissimi giardini che la circondano: essi sono il frutto del lavoro di C ecil Pinsent incaricata dallo stesso Berenson di curare il verde intorno alla residenza e armonizzarlo con la campagna circostante. Quando Berenson morì lasciò la villa, insieme alle collezioni d’arte, ai libri e alle raccolte di foto, alla Harvard University, che ne ha fatto la sede del Centro di Storia del Rinascimento italiano.