La Compagnia De' Frescobaldi è l'azienda vinicola più attiva su internet tra le prime 25 più grandi in Italia per fatturato. Lo dice una ricerca sviluppata da FleishmanHillard, società internazionale di consulenza del Gruppo Omnicom, che ha analizzato la presenza e i movimenti online del mondo del vino. Seguono al secondo e terzo posto, rispettivamente la veneta Masi Agricola e la trentina Mezzacorona. Buona la posizione di un'altra toscana, la P. Antinori, che si piazza al quinto posto. Seguono a distanza: Banfi all'undicesima posizione e Ruffino alla tredicesima.
Dunque i produttori di vino della nostra regione mostrano di aver capito più di altri l'importanza del web. Nel complesso, però, emergono luci e ombre dall'uso che le aziende produttrici del nettare degli dèi fanno della rete. Portali e social network puntano, infatti, più sulla quantità che sulla qualità. L'ottimizzazione dei risultati tramite il GooglePage Rank non è ben sfruttato e la pagina facebook c'è ma è scarsamente aggiornata.
SITI AZIENDALI - Quasi tutte le aziende hanno compreso l’importanza della fruizione del sito da dispositivi mobili, non dimenticando che, secondo i più recenti dati rilasciati da Iab Italia, oggi il 41% della popolazione attiva su Internet accede non solo da pc ma anche da terminali diversi, smartphone e tablet. L’ottimizzazione dei siti, che permette di scalare le classifiche dei motori di ricerca, è un elemento solo parzialmente sviluppato dalle aziende. Infatti, solo la metà dei siti analizzati ha un Google PageRank soddisfacente, e il numero di link-in che rimandano ai siti è ancora esiguo. Il servizio di vendita on line è quasi inesistente. Solo un azienda su 25 ne fa uso.
PIATTAFORME SOCIAL – I produttori di vino stanno muovendo i primi passi nei social network. Sono molto presenti su facebook, utilizzato da 17 aziende su 25, seguito subito dopo da YouTube con 15 aziende e solo in terza posizione da Twitter, usato da 11 aziende. Sono meno considerate le potenzialità di Pinterest e Instagram, i due social più giovani dove l’immagine ha un ruolo fondamentale, presidiati soltanto da 7 aziende su 25 del campione preso in esame. L'aggiornamento, però, è scadente. In media viene fatto un post o un tweet alla settimana. Per non parlatre di youtube dove l’ultimo video risale per il 34% delle aziende agli ultimi 6 mesi presi in esame.
“Questa ricerca evidenzia il dinamismo e la capacità di cambiamento del settore vinicolo italiano. Tuttavia il processo di digitalizzazione è ancora di fase di consolidamento e per ora il comparto sembra essere più caratterizzato dalla quantità che dalla qualità, pur non mancando casi di eccellenza”, ha commentato Alessandra Fremondi, Senior Consultant e responsabile dell’area Food&Beverage di FleishmanHillard Italia. “Le principali opportunità che vediamo sono rappresentate da strategie di comunicazione basate su un adeguato storytelling, dall’e-commerce e, soprattutto in ottica esportazione, dalla capacità di rispondere alle peculiarità digital dei diversi mercati, inclusi motori di ricerca e social network”.