Cultura/

L’urlo dei Kinkaleri risuona sui tetti di Firenze

200 persone urlano davanti a un microfono e un megafono: il grido liberatorio diventa performance artistica

Gio 22 Luglio, 2021

Un urlo per liberarsi, un urlo per sfogarsi, un urlo di rabbia, oppure per ridere o per piangere. Sabato 17 luglio dai tetti di Firenze è risuonato in tutta la città il grido amplificato dai megafoni di 200 persone.

È stata questa la nuova performance artistica del collettivo fiorentino Kinkaleri, promossa e prodotta dalla Fondazione Stensen, che aveva l’obiettivo di dare spazio alle tensioni accumulate in questi mesi di pandemia globale attraverso una modalità primordiale di comunicazione.

I luoghi prescelti sono stati cinque, in diversi quartieri di Firenze: la Torre di San Niccolò, il Forte Belvedere, Porta Romana, la sede della Fondazione Stensen e la terrazza alberata dell’Hotel Kraft.

La performance ha coinvolto circa 200 persone che davanti al microfono hanno urlato a lungo, senza parole.

Il progetto “Urlo” di Kinkaleri nasce nel 2003 ed è sempre stato, nella sua semplicità, occasione di sperimentare attraverso il coinvolgimento di luoghi diversi: Il Castello di Nyon in Svizzera, lo stadio di San Siro a Milano, l’Auditorium della Musica a Roma, la città di Prato. Per arrivare anche a Firenze in questa ultima performance il cui obiettivo era aprire uno spazio fisico e mentale imprevedibile, dove provare ad intrecciare nuove relazioni tra la città e i suoi abitanti. Il risultato? Ascoltate con le vostre orecchie.

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