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La Toscana guarda al futuro, il presidente Giani: “2022 un anno delicato, ma molte sfide vinte”

Si chiude un anno complicato ma la Toscana ha affrontato con successo molte sfide, a cominciare dalla pandemia, con il sistema sanitario inserito tra i top in Italia dalla fondazione Gimbe

Mer 21 Dicembre, 2022

Un anno delicato, segnato anzitutto da guerra, aumento dei costi delle materie prime e pandemia, gestito nelle sue criticità senza sottrarsi alle responsabilità, raggiungendo comunque risultati importanti. Questo il 2022 raccontato dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, nel consueto saluto di fine anno alla stampa.

“L’anno che si chiude – ha detto Giani – è stato estremamente delicato: è iniziato con il culmine della pandemia a gennaio, con 95,000 contagi in Toscana nella seconda settimana di gennaio, ma poi grazie alla massiccia campagna di vaccinazione, che ha raggiunto il 95% della nostra popolazione, abbiamo vinto questa sfida. Quando le cose sembravano migliorare, con l’innalzamento del Pil, c’è stata la guerra, che ha portato anche i rincari dell’energia e delle materie prime, con inevitabili riflessi economici sulle imprese, sui lavoratori e sulle famiglie. Ma voglio guardare al futuro e all’anno che verrà con speranza, concentrandomi sul fatto che siamo riusciti a gestire queste criticità ed a mantenere buoni livelli, confermati anche dai dati ufficiali, visto che proprio stamani la fondazione Gimbe ha inserito la Toscana, con Veneto ed Emilia Romagna, tra le Regioni più virtuose nei livelli essenziali di assistenza”.

Il presidente ha inoltre ricordato alcuni temi su cui la Regione è protagonista, sostenendo il Paese su delicati temi nazionali. “Tramite il rigassificatore di Piombinoha precisato Giani – aiuteremo l’intero Paese ad aumentare l’autosufficienza relativamente al gas, e contemporaneamente i nostri volontari di Protezione civile ed i nostri medici si stanno preparando ad accogliere i profughi in arrivo a Livorno, prima che vengano redistribuiti tra Lombardia, Emilia Romagna, Liguria e naturalmente, anche Toscana, secondo il pino di redistribuzione già predisposto. Dunque quella che vedo è una Toscana della solidarietà, che sa essere efficace anche nelle criticità”.