Made in Toscana/ARTICOLO
A Carrara per il marmo bianco Il Giappone "studia" la Toscana
Incremento interessante dell’export del distretto toscano verso il mercato nipponico
Per gli operatori giapponesi Carrara resta un punto di riferimento insostituibile nella cultura e nella tradizione estrattiva del marmo anche se la Cina, per la forte concorrenzialità dei prodotti e la vicinanza geografica, è divenuta il primo fornitore di marmi e graniti sul mercato nipponico superando l’Italia che comunque mantiene una nicchia di mercato per i prodotti di altissima qualità. Carrara è stata perciò tappa obbligata per un gruppo di operatori giapponesi dell’associazione Japan Crushed Stone Association che, assistiti e supportati dall’Internazionale Marmi e Macchine Carrara, hanno inserito una visita alla città e alle cave nel viaggio di studio e di affari che stanno compiendo in Italia. Dopo un’accurata visita ai bacini del bianco il gruppo, guidato dal presidente Tatsuya Ogawa con il segretario generale dell’associazione Isamu Yamamoto, hanno completato il tour carrarese con un incontro nella sede dell’Internazionale Marmi e Macchine, dove hanno visionato la grande Marmoteca ed hanno avuto uno scambio di informazioni con la struttura operativa della società. Nel corso dell’incontro Manuela Gussoni, dell’Ufficio studi di IMM, ha illustrato al gruppo di operatori il trend dell’interscambio fra Italia e Giappone, paese verso il quale “l’Italia continua a mantenere un rapporto commerciale molto interessante, soprattutto grazie al marmo, facendo segnare, nel corso del 2011 un export nazionale di 9.882 tonnellate per un valore di 7.764.310 euro (rispettivamente +21,4% e +15,4% rispetto al 2010). Ma il dato che emerge con evidenza – ha detto ancora nel corso dell’illustrazione – è che il Distretto Toscano ha esportato 3.955 tonnellate per 3.242.752 euro (+36,4 e +26,6 rispetto al 2010) mettendo in evidenza un valore molto alto per tonnellata dovuto all’alto livello di qualità e di finitura del prodotto Made in Tuscany”.