Sting, l'Enoteca Pinchiorri, Villa Cora e Villa Corsini: quattro nomi che di per sè sono già il miglior biglietto da visita di "Divino Tuscany", l'iniziativa promossa da James Suckling, uno dei più grandi critici di enologia e firma trentennale di Wine Spectator. Protagonisti a Firenze, oltre alle prestigiose location, sono ovviamente i più importanti vini del territorio. Così dal 17 al 20 maggio saranno in degustazione a "Villa Cora", situata proprio sopra al Giardino di Boboli, le migliori etichette di 50 cantine tra le più blasonate. E poi ancora cene, grand tasting e pranzi della tradizione, in un'atmosfera evocativa che si propone di unire da una parte il nettare di Bacco e dell'altra la musica, l'alta cucina e l'arte.
Un'iniziativa per pochi eletti, che non punta certo alle grandi masse ma piuttosto a pochi appassionati pronti ad investire un bel pò di denaro per quattro giorni all'insegna di location storiche ed eccellenza del vino. Secondo quanto si legge sul sito ufficiale della manifestazione partecipare all'iniziativa costerebbe 1900 euro a persona, per seguire tutti gli eventi della quattro giorni.
Certo è che saranno quattro giorni a contatto con il top del vino mondiale prodotto da Barone Ricasoli, Marchesi Antinori, Castello Banfi, Marchesi di Frescobaldi, Mazzei, Il Borro, Principe Corsini e molti altri.
Il programma prevede infatti cene e visite nelle dimore private delle grandi dinastie del vino, le stesse che rifornivano i Medici. Così degustando un ottimo bicchiere di Chianti si avrà la possibilità di calarsi nella storia di Firenze, proprio assieme ai discendenti delle famiglie più importanti della città. E poi ancora cucina raffinatissima "firmata" Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde, ai fornelli a Palazzo Corsini per un'esclusiva cena di gala il 18 maggio. Charme e sogno, insomma. Sorseggiando magari il re dei rossi insieme a principi, marchesi o rockstar, come accadrà a Figline a casa di Sting, domenica 20 maggio. Un'occasione anche per ricordare che il vino è "solo" un'eccellenza nell'eccellenza perchè le migliori uve nascono proprio in un posto che James Suckling ha definito "unico al mondo": Firenze.
Una città di cui l'ideatore di Divino Tuscany si è innamorato dal 1998, l'anno del suo arrivo in Italia. Da quel giorno ha inseguito il sogno di portare "il mondo a Firenze". Il vino così diventa un "pretesto" per far capire quanto la città abbia da offrire, in termini di storia, architettura, arte ed enogastronomia e soprattutto anche di paesaggio naturale. Il vino è solo una scusa? Forse. Ma mai scusa fu tanto azzeccata. E geniale.
Enogastronomia/ARTICOLO
A "Divino Tuscany": Sting e Suckling
Luxury wine dal 17 al 20 maggio

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