Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, nella sala Pegaso di palazzo Strozzi Sacrati, ha sottoscritto la “Carta di Matera” il documento elaborato dalla Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori per un nuovo patto tra l’agricoltura e la società toscana. Con questo documento la Cia punta a riportare al centro dell’attenzione e del lavoro politico-istituzionale, a tutti i livelli, l’agricoltura. I servizi che le imprese agricole chiedono attraverso la Carta, riguardano sostegno al reddito, misure per favorire il ricambio generazionale, infrastrutture, servizi e welfare, tutela del paesaggio agricolo, promozione.
"La prima buona notizia” -ha detto il presidente Rossi - "viene da Bruxelles". “Sono stato a Bruxelles e la Commissione europea ha riconfermato sostanzialmente il budget per l’Italia e per l’agricoltura anche per gli anni 2013-2020. E’ una buona notizia, perchè non era affatto scontato. Ora la Toscana insieme alle altre Regioni e al Governo deve difendere il pacchetto presentato dalla Commissione dagli attacchi di altri Stati membri.”
A proposito della richiesta della Cia di supportare il ricambio generazionale in agricoltura, il presidente Enrico Rossi ha detto che “entro il 30 luglio usciranno i bandi, per complessivi 30 milioni di euro, da erogare per incentivare l’ingresso dei giovani in agricoltura.”
Rossi ha aggiunto inoltre che “si potrebbe allargare anche all’agricoltura la formula, varata di recente dalla Regione, per pagare stage e tirocini dei giovani.” Una formula che “sta avendo grande successo” e che prevede il pagamento di 400 euro mensili, dei quali 200 pagati dall’azienda e 200 erogati grazie ai fondi stanziati dalla Regione.
Infine Rossi ha sottolineato l’importanza del bando emesso dalla Regione per incentivare i patti di filiera. “Verranno finanziati – ha detto il presidente – 21 progetti con 33 milioni di fondi pubblici, che metteranno in moto investimenti per 75 milioni. ”L’impegno regionale per valorizzare le filiere porterà i prodotti di qualità della Toscana non solo nei mercati a chilometri zero e nei mercatali, ma anche – ha detto Rossi – nella grande distribuzione".
Infine il presidente della Regione ha messo l’accento sulla necessità di trovare sbocchi alle produzioni agricole di qualità sui mercati internazionali. “Sono stato in Cina – ha raccontato il presidente della Regione – e quello è attualmente il maggiore mercato del mondo. C’è una classe medio alta, che è colta e capace di apprezzare i nostri prodotti di qualità, ma non li trova sul mercato perchè la grandi distribuzione italiana non è presente in Cina, a differenza di quella Francese o di altri paesi, come ad esempio il Portogallo.
Per questo – ha continuato il presidente della Regione – si assiste ad una situazione ridicola per la quale i Cinesi bevono e apprezzano gratis i nostri prodotti, a cominciare dal vino, nelle fiere che promuoviamo noi come enti pubblici, poi se lo vogliono acquistare non possono perchè non lo trovano”
L’obiettivo secondo il presidente Rossi “E’ quello di trovare, da ora a dicembre, la formula per trovare su quel mercato uno sbocco ai nostri prodotti, magari con un marchio “Made in Tuscany”.
"Non so – ha concluso Rossi – se la formula migliore sia quella di una società mista o di collocarci sul mercato attraverso qualche soggetto. Dobbiamo trovarla attraverso Toscana Promozione e con l’aiuto delle organizzazioni professionali. Dopo la Cina ha detto infine Rossi c’è il Brasile e gli altri mercati emergenti".