Dopo la grande personale a lui dedicata nel 1999, il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci dedica al genio di Sottsass una particolare esposizione dei suoi libri d'artista: creazioni artistiche che Ettore Sottsass ha scritto, illustrato e curato nell'arco di sessant'anni, dal 1947 al 2006.
Figura di immenso valore per tutto l’universo design, Soottsass è difficilmente inquadrabile in una definizione: è stato designer, urbanista, pittore, viaggiatore, fotografo e soprattutto architetto.
Questa esposizione è un omaggio a un artista la cui attività ha segnato profondamente il design moderno e contemporaneo.
In realtà Ettore Sottsass non voleva essere chiamato artista, ma architetto, nel senso di: «colui che si cura degli altri». Nei molteplici ruoli di architetto, ceramista, designer industriale, fotografo, pubblicista e teorico, ha smantellato con profonda ironia la cultura del funzionalismo, rifiutando sempre le logiche del marketing, della moda, del consumismo esasperato e ha tracciato nuove strade di collaborazione con il mondo dell’industria, disegnando oggetti destinati a regalare gioia, forma, vitalità, come quelli inconsueti e irriverenti realizzati con Memphis: “Io penso che il futuro inizi solo quando il passato è stato completamente smantellato, la sua logica ridotta a polvere e la nostalgia è quanto solo rimane.”
Il gusto di Sottsass per il sarcasmo, l'autoironia, e il paradosso nasce già a partire dall’ascendenza austriaca del suo nome, ereditato dalla famiglia originaria del Tirolo e che letteralmente significa "Sotto el sass", sotto il sasso. Un nome difficile da pronunciare con le doppie "t" e le doppie "s", complicato da scrivere, tanto che gli sarebbe piaciuto pubblicare un elenco delle storpiature e che lo spinse in alcune occasioni a presentarsi come il signor "Sottosasso".
La mostra, a cura di Giorgio Maffei e Bruno Tonini, è ordinata in tre diverse parti: la prima comprende i testi e i manifesti che documentano il percorso creativo di Sottsass nel design, la seconda include la produzione legata all’illustrazione, alla fotografia e alla letteratura, la terza ed ultima alla dinamica e colorata produzione di Memphis. I libri, le riviste e i manifesti esposti documentano la poliedrica attività che egli svolse nell’arco di sessant’anni tra il 1947 e il 2006; opere/libro la cui connotazione è quella di essere in qualche modo delle creazioni artistiche realizzate sulla carta stampata e per cui Sottsass eseguì appositamente un testo, delle illustrazioni o anche solo delle invenzioni grafiche.
“Le parole, i segni, le canzoni, le costruzioni, i colori artificiali, sono sistemi inventati e no per sapere di esistere, sono materiali che si usano per descrivere l’esistenza, materiali che si usano in continuazione, che non si possono non usare, come non si può non usare l’ossigeno dell’aria, sono come le vele di una barca, inventate dagli uomini per navigare nell’oscurità del cosmo, per navigare senza naufragare - se possibile - anzi per poter andare di quà e di là, se possibile, da un porto all’altro, per trovare altre tribù, per provare, forse per capire, forse per trovarsi un posto, fermarsi e credere finalmente che quel posto sia il centro di tutto lo spazio”.
I LIBRI DI ETTORE SOTTSASS
a cura di Giorgio Maffei e Bruno Tonini
Sale espositive/CID Arti Visive
dal 24 marzo al 2 giugno 2013
Orario della mostra: tutti i giorni 10-19, chiusa il martedì e 1° maggio.
Cultura/ARTICOLO
Alla scoperta dei libri di Ettore Sottsass
Dal 24 marzo al 2 giugno in mostra al centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato

Ettore Sottsass