"Gesù si è fatto agnostico, i killer si convertono
qualcuno è già in odor di santità
la folla è in coda negli store dell'inutilità
l'offerta è già finita amici andate in pace"
Quanti di voi l'hanno canticchiata in auto, sotto la doccia o mentre preparavate la cena? Amen, la canzone vintrice di Sanremo Giovani (premio anche come miglior testo e della critica), ormai è il nuovo tormentone dell'anno. Un tormentone per ballare e pensare da Disco d'oro, con 25mila copie vendute. Abbiamo intervistato Francesco Gabbani per Radio Fiesole e intoscana.it ed abbiamo commentato con lui questo successo che lo sta travolgendo ma che non rischia di fargli perdere il contatto con la realtà, come ci racconta lui stesso.
Sanremo, le radio che passano la tua canzone, il disco d'oro. Tre mesi splendidi per te...
Una sorpresa dietro l'altra, non posso che essere contento per questo momento positivo della mia vita. Che dire, sono felice. Questo periodo arriva come una ricompensa di tutta la passione che ho messo negli anni passati. Prendo tutto in maniera molto realistica e con i piedi per terra. E' un bell'inizio e la mia intenzione è quella di impegnarmi per continuare a vivere di musica.
Amen, una canzone con un ritmo elettronico e con un testo che fa pensare, una critica forte alla società. Di cosa la rimproveri?
Amen nasce dalla collaborazione con il mio compagno autorale Fabio Ilacqua ed è un brano che è nato spontaneamente, non pensando assolutamente a Sanremo. Pensa che è stata scritta un anno prima della presentazione al Festival. Per noi Amen è una riflessione rispetto al sistema in cui viviamo, per interpretare le nostre vite magari in un modo diverso e rivalutare se stessi come artefici del proprio destino invece di aspettare un miracolo esterno che ci risolva i problemi. Però Amen, alla fine, è anche una canzone che ti fa ballare, la musica è fatta di condivisione, riflessione e divertimento.
Al di là del successo, della visibilità, dell'improvvisa notorietà, cosa ha rappresentato per te la vittoria di Sanremo?
E' stata una sensazione di appagamento, in quel momento si sono condensate tutte le energie che ho impiegato nel mio percorso musicale. E' stato un riconoscimento per me ma anche per le persone che mi sono state vicine. Sanremo è stata come una laurea, soprattutto per mia madre che si è sempre lamentata del fatto che non sia diventato dottore e che abbia preferito intraprendere la strada della musica. Una vittoria che è stata quindi - anche per questo - carica di significato. Adesso sto girando molto per la promozione e mi capita spesso di trovarmi in auto, quando sento passare Amen alla radio ancora non mi sembra vero.
Ti definisci polistrumentista, la tua passione per la musica nasce nel negozio di tuo padre, a Carrara...
Da piccolo uscivo da scuola e il mio parco giochi erano gli strumenti musicali del negozio di mio padre, poi ho capito in maniera molto naturale che sarebbe stata una parte fondamentale della mia vita e così è stato.
Arrivi al successo senza scorciatoie, quella di non partecipare mai a un talent è stata una scelta?
In realtà credo che i talent siano oggi, realisticamente, un canale di visibilità per nuovi artisti, però principalmente per artisti-interpreti, per chi non scrive canzoni. Io da cantautore non ho mai reputato la forma o il linguaggio del talent come un'opportunità della quale disporre. In questi show canti le canzoni di altri e per questo non ho mai intrapreso quella strada. Il fatto che sia arrivato a questi riconoscimenti, da "vecchiarello" (e ride...n.dr.), a 33 anni e con un percorso alle spalle, mi da un senso di serenità. Affronto questo momento con consapevolezza, godendo appieno delle cose positive ma tenendo i piedi per terra. Non mi faccio ammaliare da aspetti più frivoli. Io continuo ad essere quello che ero prima del Festival.
Un artista con i piedi per terra, come dimostrano anche i testi delle sue canzoni. Uno con il sorriso sulle labbra e il sale in zucca che ci saluta con parole d'amore anche per la sua terra, la Toscana. "Io sono innamorato della Alpi Apuane - confessa Gabbani parlando della sua Carrara. Una mia passione è quella di andare a rigenerarmi in vetta. Mi piace andare in cima ai monti, le Apuane sono la mia fonte di ispirazione".
Un'ispirazione da Disco d'oro e da 4 milioni di visualizzazioni su YouTube per un canticchiatissimo "Amen", un inno alla non-rassegnazione.