Una nuova tecnologia per rilevare l'usura degli pneumatici e per prevenire gli incidenti stradali, con esiti potenzialmente pericolosi se non fatali per le vite umane, soprattutto quando coinvolgono autocarri e autoarticolati, è stata presentata in anteprima a Stoccolma (Svezia) da un gruppo interdisciplinare dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione, della Percezione) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e salita sul podio della Start Cup Toscana 2015, dove si è classificata in terza posizione grazie all’idea imprenditoriale “SmartTyre”.
Il progetto italiano dello “prenumatico intelligente” è già supportato da un adeguato piano di sviluppo imprenditoriale ed è stato prima selezionato e poi accolto con notevole interesse dalla rappresentanza dell'Eit (Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia) e anche dai manager di un’azienda svedese specializzata nella produzione di autocarri, la Scania. Il gruppo dell’Istituto TeCIP, che fa riferimento al Laboratorio di sistemi real time diretto dal professor Giorgio Buttazzo, era composto dai dottorandi in ingegneria informatica Alessandro Biondi, Alessio Balsini, Davide Calvaresi, a cui si aggiunge Arash Gholamzadeh Nasrabadi, esperto in marketing internazionale che ha frequentato il master Smart Solutions - Smart Communities, promosso da TIM, il futuro targato Telecom Italia, con Scuola Superiore Sant’Anna.
Il sistema sviluppato a Pisa fa utilizzo di sensori innovativi e di algoritmi per analisi in tempo reale, con i quali raccoglie dati sullo stato di usura e di esercizio degli pneumatici. Grazie a questa nuova tecnologia è possibile rendere più efficace la prevenzione e ridurre il rischio di possibili incidenti, prevedendo - ad esempio - l'esplosione improvvisa dello pneumatico. Questo sistema è in grado di fornire al conducente un allarme, qualora rilevi un rischio imminente, facendo scattare l’avvio tempestivo delle procedure per la messa in sicurezza del veicolo. La prevenzione in tempo reale non è l’unico punto di forza del sistema: i dati raccolti dallo pneumatico durante il movimento possono essere utilizzati per altri molteplici scopi, sempre con l’intento di garantire una maggiore sicurezza. In particolare, l’utilizzo dei dati è determinante per “calcolare” l'impatto ambientale. La letteratura scientifica ha dimostrato come lo studio dell’usura degli pneumatici possa contribuire a una significativa riduzione delle emissioni di CO2, a fronte di consumi ottimali del carburante.
“L'idea valida – commentano i dottorandi, pensando ai prossimi passi per ‘dare gambe’ al loro progetto, dopo l’affermazione alla Start Cup di Firenze - è la prima chiave per il successo, un team competente è lo strumento per raggiungerlo, l'ambiente stimolante come quello della Scuola Superiore Sant'Anna è la giusta base su cui posare le fondamenta e infine, per completare questa ricetta, servono sponsor, investitori e ‘stakeholder’, ovvero ‘portatori di interesse’, che forniscano i fondi per realizzare e per commercializzare la soluzione innovativa. La nostra porta è sempre aperta."