Bahman Kiarostami, figlio del celebre regista iraniano Abbas, non potrà essere a Firenze ad inaugurare la quarta edizione del film festival Immagini e suoni dal mondo, in programma al cinema Odeon dal 30 ottobre al 1 novembre, perché le autorità non gli hanno rilasciato il passaporto. Lo ha detto il direttore del festival Leonardo D'Amico, leggendo una e-mail dello stesso Kiarostami, in cui scrive: "il mio passaporto è ancora trattenuto e sembra che non potrò viaggiare per po'". Poi, sull'eventualità di un collegamento via Skype, dice: "So che sembra ridicolo ma anche Skype è filtrato, questo è un altro pianeta".
Il regista iraniano avrebbe dovuto inaugurare il festival con il film Infidels sulla sconosciuta musica degli zingari iraniani Godars e presentare Two Bows, sulla musica classica persiana.
Rimanendo in Medio Oriente, Heavy Metal in Baghdad di Moretti e Alvi, che racconta la storia dell’unica band heavy metal irachena, gli Acrassicauda, e la loro lotta per portare avanti il sogno heavy metal in una dittatura militare islamica dove è vietato portare i capelli lunghi e partecipare ad attività filo-americane.
In prima visione italiana, due documentari che guardano all’universo musicale indiano: Do din Ka Mela di A. Monteiro e K.P. Jayasankar, sulla musica dei Meghwals, una comunità pastorale di dalit (paria) del Gujarat, e Ravi Shankar: la straordinaria lezione di F. Le Clair, in cui il maestro indiano ci regala una magistrale lezione di musica tenutasi a Parigi nel 2008.
Altro straordinario documentario in prima visione italiana, Kinshasa Symphony di C. Wischmann e M. Baer racconta la storia di 200 musicisti congolesi autodidatta che suonavano per le strade e di come siano riusciti a formare l'unica orchestra sinfonica dell'Africa Centrale.
Per i cultori del reggae, imperdibile il documentario Rise Up di L. Blotta, alla presenza del regista, considerato uno dei migliori documentari mai realizzati sul reggae.
Infine il commovente e sconvolgente documentario di S. Fine e A. Nix, War Dances, racconto di tre piccoli superstiti al genocidio perpetrato in vent’anni di guerra civile in Uganda che, cercando di dimenticare le loro tragedie attraverso la musica e la danza, si preparano a partecipare all'evento dell'anno: il Kampala Music Festival.
In chiusura un evento straordinario in collaborazione con il festival MUSICA DEI POPOLI: Requiem for a Dying Planet, musiche per il cinema di Werner Herzog dai film The White Diamond e The Wild Blue Yonder, cine-concerto con Ernst Reijseger, Mola Sylla, Concordu e Tenores De Orosei.
BIGLIETTI
INTERO: 7 euro
RIDOTTO: 5 euro
BIGLIETTI CONCERTO: 15 euro INTERO/ 12 euro RIDOTTO
INFO
www.multiculti.it