Arriva da Pisa la piattaforma virtuale dove progettare e condividere progetti di dispositivi medici open source, studiati secondo standard di sicurezza europei e messi a disposizioni di bioingegneri e medici che nel mondo ne avranno necessità. Tutto questo è possibile grazie al progetto europeo Ubora, coordinato dal centro di ricerca "Enrico Piaggio" dell'Università di Pisa che ha concluso la prima Design School presso la Kenyatta University di Nairobi in Kenya, 40 studenti africani ed europei hanno seguito una settimana intensiva di corsi di progettazione per realizzare prototipi di dispositivi medici.
"Abbiamo lavorato - sottolinea la coordinatrice del progetto e direttrice del centro 'Piaggio', Arti Ahluwalia - su casi reali per imparare a progettare e prototipare in maniera conforme all'attuale regolamentazione europea sui dispositivi medici, alternando le attività di laboratorio con lezioni tenute da esperti internazionali".
La selezione dei partecipanti è avvenuta attraverso un concorso rivolto agli studenti di tutte le università partner del progetto, lanciato nel febbraio scorso e che aveva come tema la riduzione della mortalità infantile. Le borse di studio messe in palio da Ubora erano 26 e quattro sono state vinte da studenti dell'ateneo pisano: un ciuccio per monitorare il respiro del bambino e ridurre i casi di morte improvvisa in culla e uno per somministrare farmaci, un sistema di conservazione del latte materno senza l'utilizzo di energia elettrica e un metodo per curare la sindrome del piede torto attraverso gessi stampati in 3D. La seconda fase della scuola si svolgerà nel 2018 a Pisa e sarà dedicata alla disabilità.