Musica/ ARTICOLO

"Che giorno è"? Quello del coraggio Masini: "Cronologia" di emozioni

Il cantautore fiorentino si racconta a Radio Fiesole e intoscana.it: Sanremo, il nuovo disco, il tour e la grande amicizia con Francesco Nuti

/ Simona Bellocci
Dom 8 Marzo, 2015
Marco Masini

Ci sono i giorni lasciati andare, spersi nel niente come se il tempo che si mangia la vita silenzioso non contasse poi molto. C'è chi aspetta sempre domani per ricominciare a vivere, a riappropriarsi di un sogno, di un'emozione. E invece come direbbe un Baglioni molto anni Ottanta, la "vita è adesso", seguendo solo il qui e l'ora. Però, stavolta, a raccontarci un pezzo di società di oggi, delle paure e delle speranze dell'anima di molti, partendo da se stesso, è Marco Masini, il cantautore fiorentino reduce da Sanremo. Sul palco dell'Ariston ha portato un brano che è un inno alla forza e al coraggio di vivere l'oggi, guardandosi allo specchio, "raddrizzando la rotta", "aprendo quella porta", "smettendola di smettere". Un brano che spinge l'acceleratore sulla forza di "ricominciare", da ritrovare dentro se stessi.

Graffia Masini, con la sua voce, come 25 anni fa quando calcò la scena sanremese con la sua "Disperato". E oggi come ieri canta - nel suo triplo album uscito a febbraio scorso - la vita senza risparmiarsi, senza mediazioni, seppur - inevitabilmente - da altre prospettive, quelle di chi ha sulle spalle cinquant'anni di esperienze, emozioni, delusioni che sono le sue e sono quelle di tante milioni di persone. "La canzone sta andando bene - racconta Masini, che abbiamo raggiunto al telefono - ho trovato un grande apprezzamento da parte del pubblico. Il bello però è arrivato dopo Sanremo: sono felice perché ho ritrovato tantissime sensazioni che forse avevo un po' perso negli anni e che ho riprovato di nuovo".

25 anni di carriera - e non solo - che ritroviamo anche dentro il suo disco triplo "Cronologia", 5 inediti, vecchi successi e una dolcissima cover di "Sarà per te" di Francesco Nuti che Masini ha interpretato con grandiosa umiltà anche al Festival. "Francesco è un mito assoluto - è un uomo che ha portato un cinema nuovo, un'espressione nuova, una semplicità geniale - dice Masini - essere lui per quei tre minuti e mezzo sul palco di Sanremo per è stata un'emozione incredibile".

La parola emozione, Masini, la ripete più volte nel corso della nostra chiacchierata. Ci faccio caso perché è una parola bella, di quelle che non pronunci a caso, troppe spesso. E alla fine proprio questo va riconosciuto a Masini, il fatto essere salito sul palco solo quando aveva un'emozione da trasmettere, una paura da condividere, rabbia da urlare al mondo, sentimenti da esprimere. Dicono che quello di "Che giorno è" sia stato il ritornello più bello del Festival. Vero. Il ritornello più bello perché lontano dalle logiche ruffiane delle vendite. Tutt'altro. Un po' come tutto il suo album antologico che come ci svela lui stesso: "racconta tutta la mia vita e cerca di farlo attraverso i momenti belli e quello che lo sono stati meno". Eppure tra speranze, delusioni, porte sbattute in faccia (come cantava Masini nella sua "Vaffanculo") e successi vecchi e nuovi, nel graffio della voce del cantautore, oggi si legge una positività che guarda alla consapevolezza del presente. Un presente che lo vedrà in tour in tutta Italia e nella sua Firenze, il prossimo 14 maggio all'Obihall. "Europa League, permettendo", puntualizza Masini, ricordandoci la sua "passionaccia" per la Fiorentina. Ma su questo non vuol dirci altro. La scaramanzia, in certi casi, è d'obbligo.