Enogastronomia/ARTICOLO

Chianti Classico Collection a Firenze tra "Gran Selezione" ed Expo

Alla Stazione Leopolda la due giorni dedicata alle prestigiose produzioni di uno dei brand del vino più apprezzati al mondo. Successo per la tipologia top del Chianti Classico "Gran Selezione", lanciata lo scorso anno

/ Simona Bellocci
Mar 17 Febbraio, 2015
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149 aziende, 6200 bottiglie, 157 etichette in degustazione di cui 56 di Chianti Classico Gran Selezione: sono questi i numeri della due giorni che si è aperta alla Stazione Leopolda di Firenze “Chianti Classic Collection” che riunisce l’eccellenza della produzione di una delle zone vitivinicole più prestigiose al mondo.

“I vini in degustazione – spiega il presidente del Consorzio del Chianti Classico Sergio Zingarelli – nascono da un territorio che il prossimo anno festeggerà il trecentesimo anniversario dell’editto granducale del 1716 di Cosimo de’ Medici, con il quale vennero stabiliti per la prima volta i confini del nostro territorio di produzione. Da allora si sono avvicendati Granduchi, produttori, mercati e mercanti ma il nostro terroir, la nostra uva e la passione sono sempre gli stessi”.

Passione che ha portato risultati positivi anche in fatto di business, tanto che le vendite complessive del Gallo Nero nel 2014 sono salite del 5%, merito di un’ulteriore crescita delle esportazioni che hanno toccato quota 82%, la più alta di sempre. In costante aumento anche il prezzo del Chianti Classico sfuso che si attesta al +30% rispetto al 2013. Il primo mercato estero - per il Chianti Classico - è ancora rappresentato dagli Stati Uniti (31% delle vendite), seguiti da Germania (12%), Canada (10%), Regno Unito, Svizzera e Giappone (5%), Paesi Scandinavi (4%), Benelux, Cina e Hong Kong (3%) e infine dalla Russia (1%).

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Al centro del dibattito, in Leopolda, anche i risultati ottenuti ad un anno dal lancio della “Gran Selezione” , una nuova tipologia che rappresenta il top della produzione del Chianti Classico. Le aziende si devono attenere ad un disciplinare rigidissimo che prevede un invecchiamento, per il vino, di un minimo di 30 mesi, con caratteristiche chimiche e organolettiche di eccellenza. Secondo le stime la produzione di questa tipologia, nei prossimi anni raggiungerà il 10% sul volume totale del Chianti Classico, con un valore complessivo che si aggira tra i 70 e i 100 milioni di euro. 

“La Gran Selezione – sottolinea il direttore del Consorzio Giuseppe Liberatore – costituisce il vertice qualitativo del Chianti Classico, con vendite che si attestano intorno al 4% del totale ma ha dato e darà un impulso fondamentale a tutte le produzioni della zona. Una tipologia che abbiamo fortemente voluto e che ha qualificato ulteriormente la nostra offerta. Un grande vino – ha chiosato Liberatore – che ha già riscosso grande successi di critica e l’apprezzamento del pubblico internazionale”.

E a proposito di appeal mondiale, il Consorzio spingerà l’acceleratore anche su Expo 2015, con una serie di eventi, educational e dibattiti che si terranno nella neonata House of Chianti Classico ospitata all’interno del Convento di Santa Maria al Prato a Radda in Chianti: un vero e proprio “tempio” dedicato a winelovers ed enoturisti.

“Il Chianti Classico rappresenta uno dei principali biglietti da visita del Made in Italy – conclude il presidente del Consorzio Sergio Zingarelli – Siamo orgogliosi di rappresentare il vino italiano nell’ambito di questo ricco cartellone di manifestazioni che saluteranno Expo in tutt’Italia durante la prossima primavera-estate, siamo pronti ad accogliere il pubblico dell’Esposizione Universale per raccontargli una delle più belle storie italiane di sempre, quella del Gallo Nero, del suo territorio e dei suoi produttori”.

Photo Credits: Roberta Ristori

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