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Coni Toscana, Ignesti si ricandida

 L'intervista - Dall'autoriforma e riorganizzazione dell'ente fino all'e-learning e il found raising.  Ecco i punti del programma dell'attuale presidente in carica per il prossimo quadriennio olimpico 2013/2016

/ Simona Bellocci
Mar 10 Dicembre, 2013
Paolo Ignesti
Concretezza, continuità e innovazione, sono questi i tre pilastri sui quali si fonda il programma di Paolo Ignesti che ha presentato ufficialmente la propria candidatura per la presidenza del Coni Toscana per il prossimo quadriennio olimpico al Museo del Calcio di Firenze, nel pomeriggio di ieri. Ignesti, attualmente presidente in carica del Coni regionale, ha tracciato un bilancio di quattro anni di "governo" al servizio dello sport e non ha mancato poi di annunciare anche i nuovi obiettivi da raggiungere in caso di rielezione.

Presidente, partiamo dai bilanci, da cosa si è fatto in quattri anni di governo del mondo sportivo…

Ignesti: "Vorrei ricordare l’intesa senza precedenti costruita con i tre Atenei toscani, l’accordo con ANCI toscana, i nuovi accordi di collaborazione con più componenti della Regione Toscana che rappresentano la condizione per far uscire la Toscana da una posizione residuale al sistema e l’avvio di una nuova visione dello sport nella nostra regione. Questo è stato raggiunto adesso nei confronti della Regione e delle Istituzioni in genere il nuovo obiettivo è la costituzione di un tavolo per la governance dello sport, nel quale far passare prima di tutto due principi: il riconoscimento da parte della Giunta Regionale dell’attività sportiva come “Bene di interesse collettivo” così come indicato dal “Libro Bianco sullo sport” promulgato dalla Unione Europea nel 2007, così come il riconoscimento del “Valore Sociale dello Sport”, a partire dal Piano Regionale della Sanità, per raggiungere anche l’obiettivo di una premialità del valore sociale delle attività svolte dalle Associazioni Sportive Dilettantistiche, con particolare riferimento alle attività di inclusione, a quelle per le persone anziane".

Un bilancio che guarda già ad obiettivi futuri. Da cosa partirebbe?

Ignesti: "Vogliamo sostenere la formazione a distanza grazie all’e-learning ma anche un corso di fund raising specifico sullo sport. Non un corso spot, ma una sorta di scuola permanente all'interno della quale si condividono anche le buone pratiche che le varie realtà sul territorio possono portare a conoscenza delle altre, una condivisone di metodi e di tecniche. Non so, mi viene in mente che questo potrebbe essere una sorta di salto culturale anche adatto al periodo che viviamo e al cambiamento: fino ad un certo periodo alle società si davano pesci...ora è il momento di insegnare a pescare".

Spending review e crisi. Riorganizzazioni e riforme, anche per il Coni. Cosa cambierà in Toscana?


Ignesti: "Se sarò rieletto intendo portare avanti un rinnovamento delle strutture territoriali del Coni Toscana, con l’inserimento di nuovi Delegati laddove la situazione ha registrato inadeguatezza a tenere il passo con i tempi creando una rete di Dirigenti a servizio di tutte le componenti dello sport toscano, che possano portare freschezza e novità nell’organizzazione e totale disponibilità ad un lavoro di squadra e ad una unità di intenti”.

Autonomia dello sport, un tema a lei caro. Come rispondere alle ingerenze della politica nel mondo sportivo?

Ignesti: "Non rinunceremo all’autonomia dello sport, ho sempre respinto i tentativi di colonizzazione da parte della politica, ho lottato e lotterò sempre per combattere le gravi contaminazioni che lo sport subisce, anche a livello dilettantistico, direi sia da interessi privati che dalla politica. Oggi probabilmente nella caduta vertiginosa di valori e regole, possiamo dire che spesso la logica della politica va a coincidere o ad incrociarsi con quella delle lobby, per le quali le dinamiche delle scelte e degli schieramenti va di pari passo con gli interessi personali. E per questo sono ancora più pericolose. Chiedo quindi a chi ha responsabilità nel movimento sportivo toscano di vigilare con me per tutelare lo sport e la sua integrità".
 

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