L'eccellenza dell'innovazione toscana sarà in prima fila all'Expo di Milano, con i progetti più interessanti per il settore Agrifood: la Regione infatti ha sostenuto la ricerca (non solo in questo campo) con un investimento di circa 3 milioni e 700 mila euro. Così i risultati dei progetti su agricoltura, salute e sicurezza alimentare saranno i protagonisti dell'incontro che si terrà nel Cardo Sud il prossimo 15 settembre: tra questi c'è SmartVino, curato dall'Università di Firenze, un sistema che permette di ottenere informazioni sul prodotto che si sta acquistando o consumando semplicemente fotografando il logo dell'azienda produttrice della bottiglia di vino. Un modo per consumare più consapevolmente, accedendo quindi a contenuti su processi produttivi, vitigni utilizzati o localizzazione geo-spaziale delle vigne di produzione.
L'Università di Siena si è invece concentrata su un progetto di ricerca per contrastare le frodi in campo agroalimentare, soprattutto per il mercato ittico. Grazie a Fish Track, messo a punto dai ricercatori senesi sarà quindi possibile utilizzare le più moderne metodiche di biologia molecolare per mettere a punto una vera e propria "impronta digitale" che permetta di risalire con certezza assoluta alle materie prime utilizzate, certificando la presenza di una specie ittica piuttosto che di un'altra.
Si rivolge invece alle abitudini alimetari dei giovani il progetto "Rasupea" dell'Università di Pisa e della Scuola Superiore Sant'Anna: un'app interattiva per smartphone che permette un’autodiagnosi di disturbi oro-gastro enterici e quindi di ottenere dati sulle incidenze di tali disturbi. Gli studenti delle mense universitarie vengono interrogati tramite l’applicazione sui possibili principali disturbi simultaneamente gli vengono suggeriti i piatti più appropriati presenti nel menù giornaliero della mensa sulla base del loro stato di salute, avviandoli ad una dieta personalizzata e orientandoli verso corretti comportamenti alimentari.
Tutt'altra direzione e ambito invece per il progetto Ur.C.A (Università degli Studi di Firenze), incentrato sullo sviluppo di un sistema di agricoltura urbana all’interno di aree non pianificate o dismesse delle nostre città, come strategia per la riqualificazione di luoghi marginali. L'integrazione della nuova funzione si avvale della progettazione di dispositivi innovativi di coltivazione come le celle di coltura. Ur.C.A, oltre al riutilizzo delle aree in disuso vuole anche rispondere al problema dell'occupazione giovanile, con nuove possibilità di lavoro legate alle attività del progetto.
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