“È stata una settimana delicata, era importante vincere, non siamo ancora nella parte alta della classifica ma contiamo di riuscirci entro Natale, il campionato è lungo e io continuo a credere all’Europa” – con queste parole Andrea Della Valle ha commentato a caldo la prestazione della Fiorentina che al Franchi ha rispedito nella capitale i giallorossi di Luis Enrique con un tre a zero tondo tondo. Un risultato che ha tanti significati per i viola. Uno su tutti lo spirito di gruppo che ha consentito alla Fiorentina di battere una Roma ben posizionata in campo, in una partita sicuramente anche condizionata dagli episodi.
Tre goal. Tre espulsioni, sacrosante per la verità. Tre reti e la prima vittoria di Delio Rossi sulla panchina viola, a Firenze, nel suo stadio. Un rigore su Jovetic, leone instancabile che ha regalato l’uno a zero ai viola. Il raddoppio di capitan Gamberini e poi un altro rigore, trasformato da Silva. Il suo primo goal. Di sicuro un momento emozionante per l'attaccante, letteralmente accerchiato dai compagni, decisi a far tirare lui dal dischetto. Un goal che significa molto, per il morale del giocatore ma anche per tutta la Fiorentina. Quel gesto comune, da parte di tutti, racconta di una gruppo nuovo che sta crescendo con il suo allenatore. Che ha voglia di dimenticare le uscite a tarda sera nei locali della città, le polemiche, la “pochezza”di certe prestazioni. E soprattutto una squadra ben consapevole che la vittoria contro la Roma non deve far scoccare la scintilla dei facili entusiasmi, è solo un primo passo. L’ha ricordato anche Alessandro Gamberini, a margine della partita. “L'atteggiamento è stato quello giusto, adesso l'importante è pensare di non aver fatto nulla ed andare avanti in campionato per cercare di far sempre meglio".
Lavorare a testa bassa quindi, proprio come vuole Delio Rossi. L’aveva detto fin dal primo giorno a Firenze, il mio motto è “Lavoro, lavoro ed ancora lavoro”. Applausi a Delio quindi, alla sua Fiorentina, a tre reti sotto la pioggia in un cielo carico di lacrime per un grande campione scomparso, Socrates, deceduto per un’infezione intestinale a soli 57 anni. La Curva Fiesole l’ha voluto salutare con uno striscione, “Dottore vola in cielo a fare un tacco da Dio”. La vittoria della Fiorentina è tutta per lui.
Attualità/ARTICOLO
Fiorentina, vince il “gruppo”
Tre goal per Socrates. Contro la Roma Delio Rossi festeggia la prima vittoria. Della Valle: "Credo all'Europa"

Fiorentina – Roma, l’esultanza dei viola