Sono “spuntati” lo scorso anno accademico gli studenti part-time, in risposta alla necessità di un organizzazione più razionale delle attività didattiche, ovvero coloro che scelgono di allungare il periodo di studi limitando il numero di esami sostenibili ogni anno (e in questo modo anche le tasse). Ecco i primi risultati dell’indagine promossa dall’ateneo per fare luce sul profilo dello “studente a mezzo servizio”.
All'inizio dell'anno accademico 2008/2009 risultavano iscritti con modalità part-time 662 studenti, pari a circa l'1% della popolazione totale; di questi, 365 erano donne, con un tasso di abbandono attorno al 23%.
Escludendo Medicina e chirurgia e Psicologia - che hanno solo corsi a numero programmato, incompatibili con l'iscrizione part-time - il 23% è iscritto a Lettere e filosofia, il 16% a Economia, il 14% a Scienze politiche; in percentuali minori alle altre facoltà. Il 92% è domiciliato in Toscana.
Per quel che riguarda le performance, a conclusione dell'anno accademico di riferimento, fra i 505 regolarmente iscritti è riuscito a mantenere lo status di studente part-time il 47% (241persone, con una media di 2,38 esami e 17,46 crediti a testa); 267 studenti non sono riusciti a acquisire i crediti minimi, mentre 28 ne hanno ottenuti più della quota massima prevista.
La quasi totalità di coloro che hanno risposto al questionario (96,8%) lavora - il 73,5% con un impegno full time - ed è quindi evidente che per il 91% la motivazione alla scelta di iscrizione part-time dipenda da esigenze lavorative mentre solo un 25% ha deciso per motivi economici e il 15% per motivi famigliari (questo quesito prevedeva più opzioni di scelta). Ed è a chi lavora che gli intervistati consiglierebbero questa modalità di iscrizione.
Complessivamente, il 71% non può essere considerato studente frequentante (il 39% non ha seguito le lezioni; il 32% in maniera molto limitata), principalmente per motivi di lavoro, secondariamente per orari dei corsi non adatti alla propria condizione; ma quasi la metà di questo gruppo di studenti (circa il 45%) ha dichiarato che avrebbe frequentato se le lezioni si fossero tenute dopo le 13 o dopo le 18.
Quasi tre quarti degli intervistati desidererebbero un servizio di orientamento/tutorato per la predisposizione del piano di studi.
Rispetto ai servizi a disposizione, biblioteche, aule studio, laboratori e mensa, le risposte evidenziano un utilizzo assai scarso ma una valutazione relativamente positiva degli orari in cui sono disponibili; la maggioranza degli interlocutori dichiara che li avrebbe utilizzati maggiormente se l'orario di apertura fosse stato spostato alla sera, dalle 18 alle 22 (a parte evidentemente le mense).
Il questionario prevedeva anche uno spazio per eventuali commenti che ha fatto emergere i punti critici e i suggerimenti degli studenti. I commenti evidenziano, fra l'altro, le richieste di una maggiore flessibilità nell'organizzazione delle attività didattiche, delle sessioni di esami e di tutti i servizi, la possibilità di interagire con i docenti con forme e orari diversi da quelli di ricevimento e di accedere a informazioni e documentazione online.