"Un ringraziamento alle scuole che sono qui, ai ragazzi che vengono a portare la loro volontà di sapere. E' grazie a questa volontà che ha sempre funzionato il Treno della Memoria, che faremo ripartire l'anno prossimo perché è una buona abitudine che non abbandoneremo. Vedere è importante, per capire quanto accaduto e sentirlo dentro, come è accaduto a me per primo. Vedere fa venire le idee, e le idee giuste servono per cogliere l'enormità di quanto accaduto e lavorare perché non possa ripetersi". Lo ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi di fronte alla platea di studenti delle scuole toscane riunite al Mandela Forum in occasione della Giornata della Memoria.
"Il nazismo - ha aggiunto Rossi - è stato l'esempio più grande di quanto la paura dell'ignoto possa trasformarsi in violenza verso il più debole, facendone un utile capro espiatorio. Così si comincia comprimendo i diritti, da quelli economici a quelli civili, e senza freni si arriva alle leggi razziali e alle logiche dello sterminio". La mostruosità della normalità che trova la sua giustificazione nell'obbedienza cieca, ha proseguito il suo ragionamento Rossi, "che si può combattere solo tenendo alto il giudizio critico, la capacità di avere un pensiero libero e aperto al cambiamento".
Gli ha fatto eco il sindaco di Firenze Matteo Renzi: "Quanto avvenuto nei campi di concentramento non è un film o una storiella e i racconti di chi ci ha vissuto "ci dicono che queste cose sono accadute e che dipende da noi che non accadano più". Poi rivolgendosi agli studenti: "Sulla politica potete pensare cosa volete, ma non potete dimenticare che i vostri nonni hanno vissuto una pagina di storia che noi diciamo che non deve più tornare".
Per questo 'Toscana Notizie', l'agenzia di informazione della Giunta regionale, ha lanciato proprio oggi un e-book dal titolo: "La memoria che dura tutto l'anno". Un modo per raccontare l'esperienza che, negli anni, ha portato ormai circa seimila studenti toscani a visitare uno dei luoghi più significativi dell'orrore di cui può essere capace l'uomo. Il prodotto editoriale cerca di restituire le emozioni di quei viaggi. Che sono un "pugno nello stomaco, il cuore che sobbalza, il dolore e la rabbia (anche) che ti cresce o le lacrime che non riesci a trattenere camminando in quei luoghi". "Emozioni - spiega la redazione di Toscana Notizie - che non smettono di esplodere dentro ogni volta che si visitano le baracche di Birkenau e i resti dei forni crematori, le radure dove venivano disperse le ceneri, l'apparente e per questo forse ancora più tragica normalità degli ordinati viali e dei blocchi di Auschwitz".