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All’interno del carcere maschile La Dogaia di Prato il Teatro Metropopolare opera attivamente tutto l’anno, allo scopo di creare un centro permanente di cultura teatrale che possa essere concepito nella duplice funzione di formazione e di cantiere di ricerca artistica.
Al gruppo prendono parte artisti esterni ed attori detenuti, alcuni dei quali lavorano con noi dall’inizio del percorso. La struttura, come da ideali del collettivo, è aperta e vi si accede attraverso domanda. I detenuti vengono poi valutati sulla base delle presenze e della loro partecipazione attiva alle attività.
Il gruppo lavora ogni anno attorno ad un progetto che viene sviluppato in forma collettiva, attraverso il contributo di tutti.
In relazione al laboratorio interno alla Dogaia è stato istituito sin dal primo anno, un laboratorio esterno aperto a professionisti e non, all’interno del quale si lavora sulle stesse tematiche del primo. Ogni anno vengono predisposti scambi ed incontri tra questo laboratorio esterno e quello interno al carcere.
Il progetto è di proseguire un lavoro che è iniziato, per forte volontà della direzione della Casa Circondariale La Dogaia di Prato, nel 2007, quando la compagnia Teatro Metropopolare ha creato all’interno dell’istituto un laboratorio di ricerca teatrale formato da detenuti-attori.
Da allora stanno lavorando perché si possa consolidare all’interno della Dogaia un laboratorio teatrale permanente che possa produrre pensiero e che possa, attraverso spettacoli, momenti di alta formazione e incontri aperti al pubblico, connettere il mondo interno al carcere con quello esterno. Vogliono un luogo dove giovani artisti e grandi maestri insieme possano condurre una ricerca teatrale all’insegna della cooperazione e in continua e forte relazione con il mondo esterno.
Per tali ragioni da quest’anno il collettivo si avvale della collaborazione del Teatro Metastasio e del sostegno del coordinamento Teatro in Carcere della Regione Toscana.
HAMLET’S DREAM
Dopo un lungo ed intenso lavoro intorno all’opera di Rainer Werner Fassbinder, che li ha portati l’anno scorso a debuttare con Otto ore non fanno un giorno, spettacolo tratto da Sangue sul collo del gatto del grande autore tedesco, quest’anno si è deciso di affrontare un mito senza tempo, quello di Amleto, in una prospettiva strettamente onirica e allucinatoria che permette di avvicinarsi totalmente all’opera shakespeariana ma anche alle sue innumerevoli rivisitazioni cinematografiche e letterarie. Tra tutti sono citati Giovanni Testori, Heiner Müller, B.Marie Koltès, Carmelo Bene, Enzo Moscato, Tom Stoppard, Aki Kaurismaki e Claude Chabrol. Si tratta di una rivisitazione o, meglio, di una “visita” che il gruppo di lavoro, formato da danzatori, attori, artisti visivi, detenuti e non, farà nello spazio del mito, attraverso un racconto per immagini in cui i piani di lettura vengono continuamente ribaltati.
TEATRO METROPOPOLARE
Collettivo di artisti che provengono dal mondo dell’arte visiva, del teatro, della danza, del cinema, fondato nel 2006. Ad esso aderiscono Livia Gionfrida, Ilaria Cristini, Marco Serafino Cecchi, Alice Mangano e Nicola Console. Teatro Metropopolare è un porto con le sue regole fisse, le sue temperature. Un luogo che non esclude mai collaborazioni, intrecci ed esperimenti. L'idea è quella di una ricerca di nuovi linguaggi che abbia in sé i germi del nuovo e le radici del vecchio, il ritmo serrato, gli strumenti e le problematiche del mondo contemporaneo e, al contempo, un continuo riferimento alla cultura tradizionale. Dal 2006 Teatro Metropopolare opera nel campo della produzione, promozione e formazione teatrale e della comunicazione. Dal 2007 Teatro Metropopolare è iscritta come Associazione Culturale al Registro Regionale Toscano delle Ass. di Promozione Sociale e Culturale e lavora stabilmente all’interno della Casa Circondariale La Dogaia di Prato dove ha creato il Laboratorio Metropopolare della Dogaia, un gruppo permanente di ricerca e produzione teatrale a cui lavorano detenuti-attori e artisti del collettivo. Dal 2011 fa parte del Coordinamento Regionale toscano Teatro in Carcere e dal Comitato Nazionale Teatro in carcere.
HAMLET’S DREAM
regia Livia Gionfrida
scene alice mangano e nicola console
assistente drammaturgia Marco Serafino Cecchi
collaborazione artistica ilaria cristini, deborah la mantia
con Giuseppe Bevilacqua, Sidney Blohoua, Alessia Brodo, Ilaria Cristini, Salvatore D’Avanzo, Marcello Di Paola, Ayoub Elmounim, Yang Gou Dong, Ervis Hibraj, Quemal Hoxha, Chan Hun Hoe, Marius Jarauleva, Luigi Perrotta, Baldassarre Rapicano, Giuseppe Rapicano, Astrit Shira, Leonart Stafa, Domenico Tarantino, Vangel Zguri, Chen Zhin Aman