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I giovani? Priorità per l'Europa 'Youth Guarantee': Andor frena Renzi

Il premier italiano vorrebbe ampliare il programma europeo coinvolgendo anche gli under 30. Il commissario, intervenuto a Firenze per un'iniziativa di Giovanisì, va più cauto: "Spalmare le risorse potrebbe inficiarne l'efficacia"

/ Simona Bellocci
Mer 25 Giugno, 2014
andor

Renzi accelera il passo sulle politiche europee legate ai giovani e - usando un termine calcistico proprio nei giorni del Mondiale in Brasile - fa pressing alle istituzioni di Bruxelles. Oggetto del contendere è il programma "Youth Guarantee", attualmente rivolto ai giovani sotto i 25 anni e che il premier italiano vorrebbe ampliare fino agli under 30.  Il commissario europeo Andor, intervenuto ieri a Firenze per un'iniziativa di Giovanisì, però frena le ambizioni del primo ministro.

"Non c'è bisogno di reinventare la ruota ogni volta che c'è necessità - ha spiegato Andor - Già l'allora presidente Letta aveva stretto accordi per l'applicazione del programma della Commissione europea 'Youth Guarantee'. L'ambizione è assolutamente apprezzabile - ha aggiunto il commissario - ma io auspicherei di vedere avviare la parte del programma destinato ai giovani sotto i 25 anni di età perché le risorse sono limitate e spalmarle su un gruppo più ampio potrebbe inficiare l'efficacia del programma stesso. Se poi funziona si potrà andare a coinvolgere anche i trentenni''.

Il commissario Ue ha poi garantito che anche per quest'anno ci sarà un nuovo fondo di finanziamenti dedicato ai giovani pari a 6 miliardi di euro, di cui mezzo miliardo sarà destinato all'Italia per il biennio 2014/2015. L'obiettivo è quello di favorire l'inserimento lavorativo entro 4 mesi dal conseguimento del diploma. "Su questo abbiamo bisogno del coinvolgimento della comunità delle imprese  - ha chiosato Andor - per capire anche i bisogni delle aziende e così preparare o ripreparare i giovani''.

Il Governatore toscano Enrico Rossi è tornato invece sulla questione sociale, sopratutto legata alle giovani generazioni. "La penso come Renzi - ha spiegato - l'Europa o cambia o si perde. C'è bisogno poi anche di un movimento di lotta politico e sindacale. L'Europa sta rischiando di mettere i giovani in una situazione di marginalità, cresce il rancore, la preoccupazione. Non ci possiamo permettere di lasciar fuori una generazione dai processi produttivi''.

Intanto il presidente della Regione, a un anno dalla scadenza del proprio mandato, porta a casa il successo delle politiche giovanili attivate in Toscana. Il Commissario Andor ha ribadito nuovamente a Firenze, che Giovanisì è stato di ispirazione, due anni fa, per il programma Garanzia Giovani europeo.

''Il progetto Giovanisì è molto seguito e l'abbiamo sentito dire dai giovani - ha concluso  Rossi -. Certo ci sarebbe bisogno di una svolta più profonda nelle politiche di investimento e del lavoro. Noi abbiamo in Toscana 50 mila giovani iscritti negli elenchi di disoccupazione, altri 30 mila sono scoraggiati e nemmeno si iscrivono, altri 20 mila sotto i 30 anni sono senza lavoro e senza formazione. La Toscana non è tra le peggiori Regioni, anzi sta nel novero delle regioni migliori. Ma parlare di 10.000 giovani senza lavoro è drammatico. C'è bisogno di una svolta''.

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