Ve la ricordate la scena iniziale di Shining? Con una bella panoramica dall'alto, Stanley Kubrick ha voluto mostrare i luoghi in cui ha ambientato la sua storia. Ma cosa voleva dire, negli anni '80, fare questo tipo di ripresa? Era necessario noleggiare un elicottero o un aereo leggero; impiegare delle cineprese – talvolta anche ingombranti; prevedere operatori e staff. Si trattava di un'operazione complessa e impegnativa anche economicamente.
E se la facessimo oggi, invece? Per ottenere l'effetto delle stesse inquadrature, probabilmente, sarebbe sufficiente un drone telecomandato. Al massimo un selfie stick e una macchina fotografica.
Lo sviluppo della tecnologia - ma anche la facilità con cui le persone ne usufruiscono - ha fatto sì che cambiassero le modalità di trasmissione del sapere e della conoscenza. E questa ne è la prova.
Le informazioni non passano più solo dalla tv, dalla radio o dalla carta stampata: siamo nell'epoca in cui assorbiamo nozioni dallo “schermo”. Che sia un pc, un tablet o uno smartphone poco importa: con pochi click si accede all'universo variegato della rete e si condividono contenuti.
Foto, video e commenti: gli utenti sono liberi di pubblicare e segnalare le loro impressioni istantaneamente, diventando dei potenziali registi.
Ma siamo sicuri che ognuno di noi abbia le competenze per raccontare una storia e per dare vita a un documentario? Non ricorda molto la posizione analoga che riguarda giornalisti e blogger?
Se da una parte i cittadini sono reporter privilegiati, dall'altra non è detto che siano in grado di trarre fuori un racconto efficiente. Tuttavia parliamo sempre di “voci” spontanee, segnalazioni e testimonianze di cui si nutre lo stesso giornalismo.
All'incontro Web documentary e visual storytelling, tenutosi a Pisa nell'ambito di Internet Festival, si è discusso sulla cosiddetta narrazione poetica: uno strumento di comunicazione che si avvale di supporti tecnologici e non, che ha la scopo di coinvolgere il pubblico e trasmettere dei messaggi precisi. Tutto attraverso una storia, basato su persone e vicende reali. Un modo per tenere viva l'attenzione e l'interesse.