Mario Monti, in Palazzo Vecchio, nel corso del suo intervento a "The State of The Union", conferenza internazionale promossa all'interno del Festival d'Europa ribatte a Matteo Renzi, seduto in sala. La mela della discordia è legata alle discipline di bilancio ed alla "sottomissione" che l'Italia del Governo Monti ha avuto nei confronti della Germania. Il professore dal palco si è rivolto direttamente al primo cittadino di Firenze. "Matteo, hai detto, e hai totalmente ragione che chi governa l'Italia non dovrebbe mai dire che la disciplina di bilancio è necessaria perché lo vuole la Merkel, ma dovrebbe dire che è necessaria perché è nell'interesse delle generazioni future. Frase che sottoscrivo al 101% - ha sottolineato Monti aggiungendo, sempre rivolgendosi a Renzi - hai anche detto che non si dovrebbe fare come ha fatto Monti. Però io - ha puntualizzato - ho detto ogni volta esattamente questo, perché siamo parte della Ue, abbiamo tutti deciso che dovesse avere dei poteri, e accettiamo le conseguenze".
Intanto il sindaco, ormai leader politico nazionale, è tornato a parlare di sogni, di speranze e di futuro nel suo saluto alla Conferenza annuale sugli Stati dell'Unione. "Auguro ai miei figli, alla nuova generazione, che davvero si realizzino gli Stati Uniti d’Europa, che l’Europa sia un sogno e una speranza, e non un incubo”. L’Europa - ha sottolineato Renzi- deve essere una speranza, deve contribuire a farci cambiare prospettiva, deve tornare ad essere una grande opportunità".
Di giovani e di futuro ha parlato anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Al centro del suo programma di governo ha sempre messo le giovani generazioni, come testimonia l'impegno che la Toscana ha dedicato a Giovanisì, il progetto legato all'autonomia considerato modello in Europa. Così Rossi ribadisce che l'Europa deve mettere in primo piano il problema crescente della disoccupazione, soprattutto tra i giovani. "Di recente il rapporto di Eurostat ha stabilito che 26,6 milioni di europei sono disoccupati - ha ricordato Rossi - Il Commissario Andor ha detto che quasi 120 milioni di europei sono a rischio povertà e esclusione sociale (sei milioni in più dall’inizio della crisi), mentre la disoccupazione giovanile, pari al 22,4%,è il doppio di quella del resto della popolazione". Questi sono i risultati delle politiche di austerità, dei tagli ai bilanci pubblici e del patto di stabilità e crescita. E poi ha chiosato: " Se cresce il numero dei giovani europei che non hanno un lavoro e che non studiano, noi bruciamo le nostre speranze per il futuro".
Futuro, parola inflazionata negli ultimi tempi, ma anche necessaria. Così, di prospettive future ha scritto anche il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, nel suo personale saluto al Festival d'Europa ricordando che i problemi sociali e finanziari dei paesi dell'Ue i sono i primi temi da risolvere, con politiche comuni a sostegno dell'economia e dell'occupazione. Anche il presidente della Repubblica ha volto il suo pensiero ai più giovani: "Le Istituzioni europee debbono rispondere alle attese delle giovani generazioni, suscitando in esse rinnovata fiducia nella fecondità dell'esperienza e del disegno dell'Europa Unita".
Attualità /ARTICOLO
Il "sogno" degli Stati Uniti d'Europa
Renzi rilancia: "L'Europa unita sogno per i miei figli". Monti replica al sindaco che lo aveva criticato sulla "disciplina" di bilancio e la sottomissione dell'ex Governo Monti alla Germania della cancelliera Merkel. Il messaggio di Napolitano: "Pressanti problemi sociali ed economici, se ne debbono far carico pienamente le istituzioni europee"

Matteo Renzi a The State of the Union