Oltre 20 miliardi a cavallo degli ultimi due Governi per le infrastrutture della Toscana.
La Toscana è cresciuta e cresce e soprattutto, per la prima volta, le risorse arrivate dall’Europa tramite il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 in Europa non sono tornate ma interamente utilizzate per ammodernare o – in alcuni casi completare – interventi a favore della mobilità su strada, su ferro, su gomma e via mare regionale e di interconnessione nazionale e internazionale.
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20 miliardi che sono stati allocati per opere che possiamo definire di valenza strategico nazionale come la Fano-Grosseto, la Tirrenica, la Darsena Europa del Porto di Livorno e gli scali aeroportuali di Firenze e Pisa che permetteranno di inserire l’aeroporto toscano tra i primi 10 a livello nazionale per movimento passeggeri. Tra le opere che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha definito di cerniera, opere in parte nuove in parte recuperate, vedrà la fine la fine la Bretellina di Piombino che andrà in realizzazione grazie ad un finanziamento di 50 milioni, e come già annunciato ci sono buone nuove anche per la linea ferroviaria Faentina dove saranno eliminati, grazie a 47 milioni, i passaggi a livelli e riqualificate le stazioni. Già finanziati anche il potenziamento della Pistoia/Lucca e della Empoli/Siena rispettivamente con 450 e 177 milioni di euro.
Nella spartizione della torta non restano fuori le città e la viabilità urbana. Proprio per migliorare la sicurezza e fluidificare il traffico in ambito urbano, nel mese di dicembre, il Cipe ha sbloccato 170 milioni di finanziamenti che saranno rimodulati a beneficio dell’estensione delle linee della tramvia di Firenze, dell’asse stradale di collegamento tra gli svincoli di Prato Est e Prato Ovest, della variante di Ponte Macarini sulla sr 69 e non solo. Tra le priorità di cui si tornerà a parlare in questo 2018, la sr 429, il secondo lotto della variante di Santa Chiara in Lunigiana, la tangenziale nord-est di Pisa e il Ponte sul Serchio.
Quello fin qui esplicitato è un elenco non esaustivo ma è questa la cornice entro la quale si potrà inserire lo sviluppo infrastrutturale della Toscana al netto dell’incognita del 4 marzo, con le elezioni politiche. Per il Governo, tuttavia, difficilmente si potrà tornare indietro su quanto già stato programmato e allocato, a prescindere dall’esito delle elezioni. Come dire poichè il lotto 2 della 429 è stato finanziato e concluso, difficile sarà per chiunque verrà dopo il 4 marzo non procedere alla realizzazione del lotto 3.
Politica a parte, al centro c’è la Toscana e il suo futuro, un futuro che mira a farne una regione più moderna, più connessa con il resto del Paese e con i traffici internazionali e, ovviamente, più attrattiva anche da un punto di vista turistico.