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La bellezza viaggia su antichi binari Valdorcia sulla Ferrovia centenaria

Franceschini e Rossi rilanciano il turismo sostenibile, anche attraverso il riutilizzo di vecchi binari, stazioni, case cantoniere. L'Italia "riparte" dai suoi gioielli, paesaggio e piccoli borghi

/ Simona Bellocci
Lun 13 Aprile, 2015
Treno storico

Le nonne, con l'uovo di legno in mano, un tempo rammendavano calzini con ago e filo, secondo il saggio concetto che niente si butta ma tutto, con un po' di saper fare e di ingegno, può tornare all'antico splendore. Proprio come il patrimonio in disuso che l'Italia deve tornare a rivitalizzare, utilizzare, trasformare. Come le vecchie ferrovie, le case cantoniere, le antiche stazioni che oggi possono divenire ostelli, ristoranti, negozi di artigianato. La proposta  arriva dal ministro del turismo Dario Franceschini che lo scorso sabato, a bordo di un treno d'epoca di Fondazione Ferrovie dello Stato, ha percorso uno dei tratti più affascinanti del paesaggio toscano, da Siena alle Crete, toccando Montalcino, per arrivare alle pendici dell'Amiata, a Monte Antico. I binari erano quelli della "Ferrovia della Valdorcia", zona gioiello della Toscana patrimonio Unesco dal 2004. 

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Risalenti al 1872 oggi tornano ad esser utilizzati per il trasporto turistico, nell'ottica del sostenere il viaggiare slow, combattere il turismo mordi e fuggi e  favorire la scoperta del prezioso museo diffuso che è l'Italia. Un tema caro al ministro che più volte ha ribadito che il" turismo sostenibile è la vocazione del Paese" e ripreso poi anche dal governatore toscano Enrico  Rossi che - proprio a Siena  -ha siglato con Franceschini l'accordo sul piano del paesaggio della Regione. Il presidente ha colto l'occasione anche per  chiedere ai vertici di Ferrovie di portare a regime l'utilizzo delle linee storiche. "Possiamo lavorare a un bando pubblico per gli operatori turistici - ha spiegato - così la Toscana potrà provare da subito a sostenere questo tipo di turismo".

Insomma sostenibilità, viaggi ed economia sono - secondo gli amministratori - la chiave di volta per il futuro dell'Italia e della Toscana stessa. Le parole d'ordine sono quindi conservare, preservare e rilanciare l'immagine di un paese che non è fatto solo di città d'arte dove si concentra in larga parte il turismo internazionale. Rilanciare l'eterogeneità di un'Italia fatta di paesaggio, piccoli borghi, baie, insenature, centri, montagne, sentieri, territori da scoprire lentamente, in maniera autentica. A piedi, in bicicletta, lungo binari dimenticati dal tempo ma che oggi tornano a farsi percorrere da antiche locomotive. Sono passato e futuro che si incontrano mentre dai finestrini delle carrozze scorre il paesaggio della bellezza. Lo spettacolo è servito. 

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