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La “buona notizia”, L’Unità torna in edicola tra ottimismo e tecnologia

Il quotidiano è diretto da Erasmo D'Angelis. Si apre con "Antimafia Capitale" (e un hashtag). Renzi: "L'abbiamo riportata in edicola, ora tocca a tutti noi averne cura"

/ Simona Bellocci
Mar 30 Giugno, 2015

Le buone notizie non fanno mai notizia, almeno così si è sempre detto. Almeno così hanno sempre pensato i lettori sfogliando i giornali al mattino o facendo zapping tra i vari telegiornali in tv. Eppure c’è chi oggi prova a ribaltare i pensieri e il modo di vedere l’informazione. Così (buona notizia) L’Unità, storico quotidiano di sinistra, torna da oggi nelle edicole dopo un anno di stop alle pubblicazioni, con un’impronta decisamente nuova e moderna, che vuole puntare a dare spazio a “coraggio, futuro e speranza”. Tre pilastri dell’ottimismo dell’ormai toscano d’adozione Erasmo D’Angelis, nuovo direttore del quotidiano che spiega, riguardo al nuovo esordio in edicola di oggi: “Diamo il via a una grande campagna su Roma che finora è stata raccontata anche all’estero come mafia capitale. Noi invece ribaltiamo in concetto con ‘Roma Antimafia Capitale’, raccontando la Roma del volontariato, la Roma perbene che vuole fare pulizia. Lo farà uno scrittore che sta pagando di persona la lotta alle mafie, Danilo Chirico”.

E infatti questa mattina L’Unità apre proprio con questo pezzo, che diventa anche un hashtag, in omaggio ai tempi di oggi, all’informazione che corre online, alle notizie consumate attraverso i social network, un tutt’uno che vede quindi anche rivoluzionare l’edizione online del quotidiano, con un sito rinnovato e una web tv che cambia (anche nel nome): da oggi si chiamerà Unità Tv, rottamando la vecchia YouDem.

Il giornale sarà un omaggio all’Italia bella, quella che non si arrende– ha ribadito anche il premier Matteo Renzi in una lettera inviata agli iscritti del Pd. L’idea di Renzi è quella di un quotidiano più partecipato, di comunità. Per questo ha chiesto ai tesserati e ai circoli  di scrivere, commentare, criticare e proporre. L'abbiamo riportata in edicola – scrive il leader del Pd, adesso tocca a tutti noi averne cura".

 Anche il governatore toscano Enrico Rossi si è unito agli auguri per il ritorno de L’Unità. “Abbiamo un grande bisogno di giornalismo intelligente, che sappia raccontare il nostro paese con curiosità, pacatezza, professionalità, rifuggendo a slogan e demagogia – ha tenuto a precisare Rossi. Sono convinto che quella dell'Unità sarà una voce importante per spiegare quello che sta succedendo nel Mediterraneo e in Europa, per combattere la xenofobia, per rimettere al centro dell'attenzione le grandi questioni del lavoro e per mettere a fuoco le idee buone per guardare oltre la crisi".

 Oggi l’Unità si presenta ai suoi lettori con 250 mila copie e una prima pagina che richiama al web, non solo per gli hashtag ma anche per la testata che ricorda quella dei siti internet. Una testata che somiglia moltissimo a uno slider, dove le notizie scorrono, si rincorrono, crescono. Come foglie che iniziano il loro cammino online, lo approfondiscono sul cartaceo, continuano a prendere forma sulla rete. La modernità non consente di fermarsi. Per questo un giornale che punta a tornare a ricoprire un ruolo importante nel panorama dell’informazione nazionale, non può prescindere da una forte integrazione tra cartaceo e digitale, dal dialogo con i suoi lettori, dalla partecipazione sui social, figlia dei nostri tempi.

Altro non poteva essere conoscendo le doti di comunicatore di Matteo Renzi (il Pd detiene il 20% delle quote societarie attraverso la Fondazione Eyu) e del nuovo direttore del giornale D’Angelis. Vedremo se le buone notizie stimoleranno la curiosità di chi legge, di chi desidera qualcosa in più dall’informazione, vedremo se sapranno trovare spazio nell’online e nell’offline. Tra le bocche della gente, dentro ai bar, negli uffici. Quel che è certo è che ogni volta che un giornale riapre è sempre una festa. Oggi festeggiamo l’Unità e una nuova "voce" che punta ad essere fuori dal coro.