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La crisi vista dall'Irpet: ritorno al modello anni '70

Il quadro dell'economia toscana nel 2011. La ripresa dell'export rappresenterà il principale volano di uscita dalla crisi, ma potrebbe non bastare. L'assessore Targetti: "E' il tempo dell'impegno"

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
L'uscita dalla crisi -in realtà ancora incerta- significherà per il nostro Paese e per la Toscana il ritorno ad un modello, basato su esportazioni e minor spesa pubblica, simile a quello degli anni settanta. Una nuova ripresa, quindi, ma con una dinamica del PIL troppo debole (1,3% in media nei prossimi anni) per garantire l'attuale livello di benessere. A fianco della questione della crescita economica si imporrà sempre di più negli anni a venire il problema della distribuzione del reddito.

È quanto emerge dal rapporto Irpet “L'uscita dalla crisi: strategie di crescita ed effetti distributivi”, presentato oggi durante la Conferenza di inizio anno. Uno studio che fa il punto sul biennio appena trascorso per poi spingersi a delineare lo scenario dei prossimi cinque anni.

La ripresa, spiegano all'Irpet, non potrà che essere trainata dalle esportazioni, con l'industria manifatturiera e metalmeccanica che torneranno ad essere protagoniste. Ma dovremo fare i conti con una domanda interna che resterà per anni stagnante, anche per gli effetti di manovre finanziarie fortemente restrittive. Inoltre, per agganciare la ripresa internazionale, le imprese toscane dovranno essere più competitive, aumentando la produttività del lavoro. Un fattore  fondamentale per tornare a crescere e che rappresenta quindi più una condizione da perseguire che una previsione, ma che non produrrà vantaggi per l'occupazione. Questa, se vedrà un aumento, sarà a beneficio del terziario.

Ma la relazione dell'Irpet mette soprattutto in guardia dalla riduzione del peso del reddito da lavoro che ricadrà sulle famiglie. Quest'ultime infatti, fra cinque anni, potrebbero vedere il loro potere di acquisto poco sopra il livello del 2010, con pesanti conseguenze su quelle più povere, enfatizzando quindi anche il ruolo delle politiche distributive a fianco di quelle per la crescita. 

L'assessore Targetti: "E' il tempo dell'impegno". Presente alla conferenza di inizio anno dell'Irpet anche il vicepresidente della Regione Toscana. "Sappiamo che c'è molto da fare, ma questo non ci spaventa. Anzi: direi che ci dà speranza".

"La Regione Toscana intende giocare fino in fondo la propria parte per allargare quei possibili margini di miglioramento intravedibili anche dall'analisi Irpet". Fra le priorità di un rinnovato impegno regionale, la vicepresidente ha evidenziato il "supporto per il rilancio del manifatturiero e per favorire agganci alla ripresa dell'export".

Occorre, inoltre, "svolgere una politica attiva per attrarre investimenti sapendo di essere in competizione con il mondo così come è necessario sapersi trovare pronti in materia di infrastrutture e servizi sempre più efficienti" Il governo regionale sta inoltre operando - ha aggiunto - "per dare una nuova veste all'articolazione dei servizi pubblici con una parallela attenzione a ciò che possiamo fare per favorire uno sviluppo che sia, nello stesso tempo, efficiente ma anche responsabile ed equo".

A quest'ultimo proposito Stella Targetti ha sottolineato le azioni per sostenere la lotta all'evasione fiscale. Davanti a uno tra i profili più preoccupanti nell'analisi Irpet (la possibilità che il tasso di disoccupazione, anche in Toscana, non accenni a diminuire ma anzi prosegua attestandosi sui livelli effettivi ben superiori a quelli ufficiali del 7-8 per cento) Stella Targetti, che in Regione Toscana detiene le deleghe dell'istruzione e dell'università, ha rivendicato la volontà politica di "non mollare sul fronte della scuola e sul rilancio del sistema universitario; queste infatti sono le pre-condizioni necessarie per avere profili più qualificati da immettere nel mercato del lavoro".

A questo proposito, in una regione dove esistono almeno 79 mila giovani fra i 15 e i 20 anni "che non stanno né a scuola né al lavoro", Stella Targetti ha rinviato all'impegno, già concretizzato in precisi atti di governo regionale, "finalizzato a creare opportunità per i giovani in modo da sostenerli nella volontà di avere una loro autonomia uscendo da casa e rompendo il ghiaccio con il mondo del lavoro".

Per approfondimenti:
-sintesi rapporto
-relazione generale
-presentazione di Leonardo Ghezzi
-presentazione di Stefano Casini Benvenuti