Made in Toscana/ARTICOLO

L'export toscano cresce ancora Boom di vendite negli States

Le esportazioni delle aziende sono trascinate da moda, meccanica strumentale e cantieristica. Rimangono le forti difficoltà dell'oreficeria. Questo il report su IV trimestre e anno 2014 di Unioncamere

/ Redazione
Mer 18 Marzo, 2015
moda

La Toscana rimane su un sentiero di crescita delle esportazioni. Si segnala un boom di vendite negli Stati Uniti (+24%), il dato migliore tra le principali regioni esportatrici italiane. Trainano sistema moda, meccanica strumentale e cantieristica, ma lo sviluppo è ancora frenato dalle forti difficoltà dell’oreficeria. Questa la foto scattata sul IV trimestre e l'anno 2014 nella relazione Unioncamere Toscana sul commercio con l'estero.

Tra gennaio e dicembre 2014 il valore delle vendite all’estero è cresciuto del 4,3% (al netto delle transazioni di metalli preziosi). Le produzioni toscane agganciano la nuova fase di ripresa della domanda mondiale, soprattutto con gli Stati Uniti. Anche se c'è stato un rallentamento nell'ultimo trimestre.

“Quando osserviamo la nostra economia dal lato dell’export – sottolinea Andrea Sereni, presidente di Unioncamere Toscana – ci troviamo di fronte a sistemi di imprese fortemente dinamiche, che sono state in grado di superare le difficoltà degli ultimi anni attraverso un innalzamento dei propri livelli di competitività, malgrado un sistema-paese che non sempre è stato in grado di sostenerne gli sforzi".

Tra le migliori performance, si registrano quelle dei prodotti della meccanica e del sistema moda. Questi ultimi con una accelerazione negli ultimi tre mesi dell’anno nei paesi dell’Estremo Oriente, in particolare Hong Kong e Singapore. Bene le vendite di apparecchiature elettriche, articoli in gomma e materie plastiche. Restano in grave difficoltà i prodotti di oreficeria.

Per quanto riguarda le aree di sbocco dei mercati, facendo una media dell'anno, i più consistenti contributi alla crescita delle esportazioni regionali provengono da Regno Unito (+3,5%), Spagna (+4,2%), Austria (+14,5%) e Grecia (+32,7%) tra i paesi UE28, da Svizzera (+7,1%) e Turchia (+1,1%) tra i paesi Europei non aderenti all’Unione.

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