Opere pittoriche, sculture, incisioni, fotografie, oggetti, libri, cartoline, piccoli cimeli. Una mostra, allestita dal 29 maggio al 31 luglio alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, accompagna il visitatore in un lungo viaggio temporale che dal Medioevo giunge idealmente al Risorgimento. Al centro la figura di Dante Alighieri, protagonista assoluto che assume qui i contorni del mito.
Esposta nella Tribuna dantesca, la 'sala-tempio' circolare dedicata proprio a Dante, una selezione di opere pittoriche di Carl Vogel von Vogelstein, di Domenico Morelli, Francesco Saverio Altamura, Federico Faruffini, Gaetano Previati, per citarne solo alcuni, danno conto degli aspetti più rilevanti dell'interpretazione di Dante nel corso dell'Ottocento, in relazione al Risorgimento e, in particolare, all'Unità d'Italia, di cui il poeta fiorentino viene visto come primo vate. Ai dipinti si aggiungono le sculture di Vincenzo Vela, Pio Fedi e Paolo Troubetzkoy, e ancora, disegni, incisioni, stampe, le preziose edizioni ottocentesche illustrate della Divina Commedia.
Nell'Ottocento il Sommo Poeta diviene riferimento simbolico delle aspirazioni civili e identitarie risorgimentali e, in quanto maestro di stile e padre fondatore della nazione, sia in senso linguistico che politico, assume il ruolo di guida ideale per i più importanti scrittori, intellettuali e storici italiani: Leopardi, Foscolo, Monti, Mazzini, Tommaseo, De Sanctis.
Le arti figurative, la letteratura e perfino il melodramma si concentrano dunque nell’Ottocento sulla vita privata e sulla vicenda umana di Dante – dominante il tema dell’esilio, tanto caro ai numerosi patrioti italiani costretti a fuggire all’estero, primo tra tutti Giuseppe Mazzini - e su singole parti della sua opera, con particolare attenzione alle “romantiche“ figure di Paolo e Francesca o di Pia de' Tolomei, riadattandole e reinterpretandole di volta in volta (si pensi alla tragedia di Silvio Pellico “Francesca da Rimini” del 1815 e al melodramma tragico “Pia de' Tolomei” rappresentato, tra le tante versioni, anche da Salvatore Cammarano e Gaetano Donizetti).
Per tutta la durata della mostra, nella Sala Poliziano della Biblioteca Nazionale, sarà possibile assistere alla Maratona infernale: in 7 ore di video, trasmesse continuativamente, per la regia di Lamberto Lambertini, ideatore del progetto insieme a Paolo Peluffo, lo spettatore sarà proiettato in una rilettura in chiave contemporanea di 34 Canti dell’Inferno.
Informazioni:
www.bncf.firenze.sbn.it
www.dantealighieri.it
Cultura/ARTICOLO
Maratona di Dante in mostra a Firenze
Visibile alla Nazionale fino al 31 luglio

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