Si chiama "Eccolo!" l'olio della migliore etichetta del mondo - scelta tra le 200 presenti nel Club Medoliva - premiato a Medoliva, il salone internazionale dell'extravergine di qualità che si chiude oggi ad Arezzo.
Il premio, derivato dalla prima edizione del concorso "Packaging dell'olio" promosso dalla Fiera e coordinato dall'Architetto aretino Francesca Filippi, ha visto vincere la curiosa etichetta dell'azienda campana Russo di Vico Equense (Na). Al secondo posto l'etichetta "Casa gola" dell'azienda agricola Luciana Cerbini, di Torre del Colle (Pg) e al terzo posto l'etichetta "Iris".
Il premio è nato con gli obiettivi di promuovere la qualità della confezione del prodotto, stimolare i produttori del settore ad ottenere migliori progetti di packaging e per promuovere le caratteristiche della grafica anche in questo tradizionale settore.
Tra i parametri di giudizio la funzione pratica, estetica, etica ed il progetto complessivo. Non è stato il solo premio assegnato nella giornata domenicale di Medoliva. Un altro riconoscimento è andato al miglior spot sull'olio realizzato dai bambini del Centro nutrizionale Club 'Mangia e Gioca', promosso in fiera con l'obiettivo di sensibilizzare anche i più piccoli all'uso e alla conoscenza dell'extravergine di qualità. "Se una merenda sana vuoi fare, pane e olio è bene mangiare, così quando grande sarai un super eroe diventerai", è la frase con cui il bambino vincitore vorrebbe costruire uno spot pubblicitario per l'olio d'oliva.
Ma il tema principale delle ultime giornate di MedOliva e' stato certamente quello delicato della comunicazione. La tavola rotonda, che ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti del mondo della stampa, delle istituzioni ma anche del marketing. Dai casi aziendali di successo, alle nuove forme per comunicare il settore, lacune e obiettivi per una nuova immagine dell'olio. Un incontro talmente acceso e interessante da portare gli organizzatori di MedOliva a costituire una sorta di "tavolo permanente della comunicazione dell'extravergine" che ha, come primo obiettivo, quello di ridefinire i parametri della comunicazione di un prodotto, appunto l'extravergine, che in tal senso sembra essere ancora ancorato a modelli superati.