Enogastronomia/ARTICOLO

"Nato in Toscana" la nuova carta d'identità dei prodotti alimentari

Sara più chiara la provenienza di un alimento tramite un QR Code e un'app gratuita per leggere schede compilate direttamente dai produttori

/ Redazione
Gio 9 Aprile, 2015
Prodotti toscani

Garantire più trasparenza e informazione sui prodotti agroalimentari della Toscana. E' l'obiettivo di Nato in Toscana-Born in Tuscany il progetto presentato dalla vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi. L'idea è rendere visibili la provenienza con una carta d'identità compilata dai produttori: a ogni prodotto sarà assegnato un QR code che rimanderà direttamente sul sito della pagina con la descrizione.

L'acquirente troverà sullo stesso prodotto, sugli scaffali dei grandi magazzini o sui menù dei ristoranti, un'app gratuita con la quale potrà leggere prima dell'acquisto la provenienza del prodotto. "Non è una nuova certificazione - come ha spiegato Saccardi - ma un nuovo strumento di tutela e anticontraffazione realizzato grazie alla collaborazione della Regione con le associazioni dei consumatori, quelle di categorie e Unioncamere Toscana". Una vera "banca dati" che sarà creata grazie all'adesione dei produttori che dovranno rilasciare "una dichiarazione volontaria per descrivere la composizione, l'origine delle materie prime e il processo produttivo, con un'attenzione particolare agli elementi che contraddistinguono quanto viene venduto".

Le dichiarazioni verranno controllate dai soggetti interessati. Il link bornintuscany.it/natointoscana.it sarà aperto non appena il progetto sarà completato con i tutti i protocolli previsti e ospitato sul portale Vetrina Toscana. "Siamo partiti da qui - ha detto Stefano Morandi vicepresidente di Unioncamere - ossia dai ristoranti e botteghe impegnati a valorizzare il territorio. E' un punto di partenza per sviluppare sinergie a trecentosessanta gradi in cui anche la distribuzione può dare un importante contributo".

Dal 13 dicembre scorso è in vigore la nuova normativa europea sull'etichettatura, ha ricordato Clara Morelli del Comitato regionale consumatori utenti, "ma quello che ci preme è andare oltre il semplice elenco degli ingredienti e fornire informazioni più dettagliate sull'origine della materia prima e sul processo produttivo, con un sistema di informazione che vede gli stessi consumatori protagonisti".