Sono oltre cinquemila gli studenti toscani che hanno partecipato alle nove edizioni del Treno della Memoria, il viaggio studio promosso e sostenuto dalla Regione Toscana in collaborazione con il Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, le Province, il Comune di Firenze e l'Ufficio scolastico della Toscana che porterà i giovani toscani nei luoghi dei crimini nazisti, nei campi di concentramento e di sterminio. Il primo Treno verso Auschwitz partì nel 2002: oggi quasi seimila giovani saliranno sul convoglio verso la Polonia il prossimo 19 gennaio, insieme ai loro insegnanti, alle istituzioni, ai testimoni diretti della Shoa, alle delegazioni in rappresentanza di ebrei, deportati, partigiani e politici, militari, rom e sinti, omosessuali.
"Il Treno della memoria non è mai stata un'iniziativa episodica – ha tenuto a precisare l'assessore regionale alla cultura Sara Nocentini - ma il risultato della continuità della politica sulla memoria, dell'importante investimento che la Toscana da anni ha prodotto in tale ambito".
"Il treno diventa il culmine di un momento di riflessione di una comunità su un tema difficilissimo che ancora oggi abbiamo problemi ad affrontare perchè la brutalità, la ferocia e la razionale violenza con cui sono stati perpetrati i crimini dei campi di concentramento verso gli ebrei sono temi con i quali è difficile fare i conti come esseri umani - ha proseguito Nocentini - E' però importante continuare ad interrogarci sulle derive violente che ancora oggi, purtroppo, vanno a ferire la nostra Europa".
Un'esperienza, quella del Treno della Memoria toscano, riconosciuta come esemplare a livello italiano. Il governatore Enrico Rossi si è infatti definito "orgoglioso" di essere riusciuto a garantire il progetto anche per quest'anno nonostante i tagli subiti ai bilanci.