Ambiente/ARTICOLO

Podere Fontecornino: dall’Alto Adige alla Toscana

Una lunga tradizione nella coltivazione di mele biologiche tramandata di padre in figlio

/ Redazione
Ven 8 Maggio, 2015
Le mele del Podere Fontecornino

Era il 1992 quando Martin Gschleier, agricoltore bolzanino dedito alla melicoltura biologica, decise di abbandonare il Trentino per trasferirsi in Toscana alla ricerca di un’area incontaminata nella quale far sorgere l’azienda dei suoi sogni. Fu così che l’intrepido contadino si stabilì tra le colline di Montepulciano, rimanendo affascinato dalle potenzialità del territorio e acquisendo il Podere Fontecornino.

Collocata ad un passo dalle acque termali di Chianciano e dai vigneti del rinomato Nobile, l’impresa si estende per circa 17 ettari su di un suolo ricco di proprietà calcaree e interamente percorso da una folta rete sotterranea di sorgenti. Queste caratteristiche, unite alla generosità del clima mediterraneo, assicurano una crescita rigogliosa della vegetazione e rendono la proprietà particolarmente adatta alla produzione di frutta e verdura.

Con una tradizione agricola di oltre cinquant’anni, il Podere deve il proprio nome alle fonti idriche del luogo, dalle quali gli antichi Etruschi usavano attingere mediante l’aiuto di un corno. Nato intorno ai primi anni Sessanta, passando attraverso diversi titolari, Fontecornino conosce una  reale svolta solo con l’arrivo di Martin, il quale dà il via ad una radicale opera di rinnovamento. Sfruttando l’esperienza maturata in Alto Adige, l’imprenditore decide di sostituire completamente i vecchi impianti e di specializzarsi nella coltivazione biologica delle mele.

Dal 2008 alla guida del Podere c'è Michael Gschleier, figlio del fondatore dell'impresa agricola. Ereditando la passione del padre, il giovane ha contribuito in maniera decisiva ad incrementare la competitività dell’impresa, integrando le apparecchiature esistenti con macchinari all’avanguardia. Questa spinta innovativa ha richiesto un investimento totale di 399.049,50 €, circa la metà dei quali concessa dalla Regione Toscana tramite il Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013.

L’attività si compie nel pieno rispetto dell’ambiente e dei ritmi della natura, senza l’utilizzo di concimi chimici o insetticidi e con l’impiego di moderne tecniche di irrigazione basate su una gestione “parsimoniosa” dell’acqua. Le 12 specie di mele prodotte (quasi 6000 quintali annui) sono destinate prevalentemente al consumo diretto, mentre una piccola parte viene riservata all’essiccazione e alla trasformazione in succo, acetosidro.

 

Per maggiori informazioni visitare il sito:

www.fontecornino.it