Attualità/ARTICOLO

Poli competitività, Firenze-Avenza Doppio binario per Ge Oil & Gas

La multinazionale americana continua ad investire in Toscana. Per far crescere il polo produttivo di Avenza pronti 12 milioni di euro

/ Simona Bellocci
Mar 18 Marzo, 2014
Nuovo Pignone

43 mila dipendenti nel mondo, presente in 100 paesi, con un fatturato nel 2013 pari a 17 miliardi di dollari. Questi sono i numeri di GE Oil & Gas, la multinazionale presente anche in Toscana con il quartier generale fiorentino e con il polo produttivo di Avenza, a Carrara. Una presenza tradotta in posti di lavoro, soprattutto per i giovani. Proprio il numero uno di Ge Oil & Gas, il presidente e Ceo Lorenzo Simonelli, in un’intervista del 2010 rilasciata al Sole 24 Ore ribadiva che nessuno, in Ge, gli aveva mai chiesto l’età. E infatti è - appena quarantenne - uno dei manager più influenti al mondo.

Fiorentino, Simonelli ha fatto fortuna negli States, divenendo il più giovane amministratore delegato di sempre nella storia del colosso americano. "L’Italia fa poco per i giovani – diceva Simonelli nel 2010. Ci sono persone capaci che vanno valutate non in base all’età ma alla capacità che esprimono”. Eppure, a quattro anni da quell’intervista poco o niente è cambiato. I talenti, a parte qualche raro caso, continuano a cercare fortuna altrove. O entrano in qualche colosso delle multinazionali, come accade per la Pignone oppure investono in se stessi, con qualche start up, alla ricerca del successo personale.

In Toscana, però, qualche realtà da raccontare c’è. Quella degli incubatori, dei centri di ricerca, dell’eccellenza della tecnologia. Tutte situazioni da far crescere, è vero, per poter garantire davvero un futuro ai giovani. Certo è che la Regione Toscana, in questo ha investito. Per favorire la presenza di Ge Oil & Gas sul territorio ha messo a disposizione risorse per oltre due milioni di euro, legate alla nascita di nuovi laboratori per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico all’interno del centro servizi di PontLab, a Pontedera.

E poi c’è il sito produttivo di Avenza, pronto ancora a crescere come ha ribadito nel corso dell’ultimo Annual Meeting organizzato a febbraio a Firenze dalla multinazionale, il presidente del Nuovo Pignone Massimo Messeri. Qui vengono realizzati i grandi moduli che alimentano impianti di estrazione di idrocarburi. Per espanderlo saranno investiti altri 12 milioni di euro. “Il sito – assicura Messeri - sarà ampliato perché siamo fiduciosi sul fatto che il business darà ordini importanti in futuro''.

Ricerca e sviluppo sembrano le chiavi di volta per rispondere alla crisi. GE & Oil su questi filoni ha investito oltre 64 milioni e mezzo di euro nel 2013, di cui 56 milioni e 300mila euro negli stabilimenti e 4 milioni e 400mila in formazione. I risultati sono rappresentati da una crescita del 12% del fatturato 2013 rispetto a quello dell’anno precedente. Messeri ha ricordato che investimenti della stessa entità saranno messi a sistema anche per il 2014 visto che la Pignone sta lavorando a ''una nuova gamma di turbine a gas che ci dovrà consentire di aggredire i mercati adiacenti a quelli dove l’azienda è leader''.

Innovazione che vede protagonista anche la Toscana e i suoi giovani. I cervelli possono rimanere. Qualche speranza, in fondo al tunnel forse ancora c’è.

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