E se la Rete avesse cambiato non solo il modo in cui organizziamo e prenotiamo le nostre vacanze ma l'idea stessa di viaggio? Abbiamo sempre più voglia di esperienze autentiche, di abbattere il muro che separa il turista dai residenti: per questo la sharing economy, ovvero l'economia collaborativa, riscuote così tanto successo.
Siti come Airbnb, dove chiunque può affittare una stanza, o servizi di carsharing come BlaBlaCar permettono non solo di andare in vacanza risparmiando ma di entrare in contatto con le comunità dove viaggiamo. Il consumo collaborativo è stato uno dei temi al centro della prima giornata di BTO, con un panel che ha ospitato due realtà che da poco sono presenti anche in Italia: Home Away e Uber.
Home Away, nata dieci anni fa negli Stati Uniti, è leader mondiale degli affitti di casa vacanze tra privati e al momento raccoglie oltre 1 milione di annunci. A scegliere questo tipo di soggiorno sono soprattutto le famiglie e i gruppi di giovani e grazie alla App mobile è possibile tenersi in contatto costantemente con il padrone di casa e avere tutte le informazioni utili su cosa c'è da fare e vedere nei dintorni.
Anche Uber arriva dagli Usa e per adesso in Italia è disponibile a Torino, Roma, Genova e Milano: si tratta di un servizio di taxi tra privati, che si prenota tramite una App che mette in contatto chi ha bisogno di un passaggio con gli autisti disponibili nei dintorni. È tutto completamente smart: prima ancora di prenotare il tragitto si può già avere un preventivo di quanto costerà, il pagamento avviene via carta di credito, senza scambio di denaro, e si può addirittura postare una recensione dell'autista che ci ha portato in giro.
Ma non solo: Uber è davvero all'avanguardia nel marketing creativo e offre ai clienti servizi sempre nuovi e originali, come la consegna a domicilio del gelato, le rose rosse per San Valentino o il make up artist che ti aspetta in macchina quando devi truccarti per una serata speciale.
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