Guardare a quei milioni di persone che ogni giorno si muovono per ragioni di lavoro o di studio aiuta a capire il Paese e a individuare le scelte che riguardano il futuro.
Così inizia il rapporto Pendolaria 2017 di Legambiente che, anno dopo anno, fotografa la situazione del trasporto su ferro in tutto lo stivale soffermandosi sulle casistiche di città e regioni. E nel rapporto di quest’ anno, Pendolaria premia la Toscana. Nelle oltre 100 pagine in più di un’occasione la nostra regione viene citata tra gli esempi positivi nel quadro nazionale: per gli investimenti con proprie risorse a favore della cura del ferro, per l’offerta su alcune linee come la Prato-Bologna, per il numero giornaliero di corse e per l’impegno nell’ammodernamento di alcune infrastrutture ferroviarie come la Pistoia-Lucca.
Discorso a parte per la tramvia di Firenze, presentata come un caso esemplare per i successi ottenuti sia in termini di passeggeri (35 mila in media per il collegamento Firenze-Scandicci) sia in termini di capacità di far confluire chi solitamente utilizzava il mezzo privato verso il trasporto pubblico contribuendo a migliorare la qualità ambientale.
Ma procediamo per ordine. E iniziamo dai numeri.
Ogni giorno sono circa 5,51 milioni (in crescita del 0.4% rispetto al 2016) le persone che si spostano in treno, di questi 2.841.000 sono pendolari del trasporto ferroviario regionale.
In Toscana, dal 2011 al 2017, i pendolari sono aumentati dello 0,8%: nel 2017 i viaggiatori giornalieri sono stati 234 mila.
La Toscana è promossa a pieni voti anche per quanto riguarda l’impegno del rinnovo della flotta: tra il 2015 e il 2017 sono entrati in servizio 16 nuovi treni Jazz, 15 treni Swing e 4 nuovi treni Vivalto. Nel 2018 saranno consegnati altri 4 treni Jazz ed uno Swing acquistato direttamente dalla Regione. Inoltre entro la fine del 2019 si attende l'arrivo di altri 4 elettrotreni Rock ed entro il 2020 11 nuovi treni diesel o Diesel Multiple Unit.
Nel contesto di un’Italia divisa tra nord e sud come emerge molto chiaramente nel rapporto, con un sud sconnesso dal resto del Paese, i 152 treni che ogni giorno (nei due sensi di marcia) collegano Firenze a Bologna, accentuano ancora di più questo divario. Il numero giornaliero delle corse nella nostra regione è pari a 769 (58 quelle effettuate da Tft, 711 quelle di Trenitalia). E passi in avanti si sono fatti anche nella velocizzazione delle tratte: si pensi che nel 2002 il treno più veloce Firenze a Bologna percorreva la tratta in 1 ora e 2 minuti. Oggi lo si fa in 35 minuti.
Tutto questo è stato reso possibile grazie anche agli investimenti che la Regione ha riservato al trasporto pubblico su ferro. Ne sono un esempio il raddoppio della Pistoia-Lucca, gli investimenti per collegare il porto di Livorno alla rete europea Ten-T, il raddoppio del tratto Granaiolo-Empoli sulla linea Siena-Empoli previsto con risorse statali.
Plausi anche alla strategia attuata a favore della storica linea Cecina-Saline di Volterra chiusa e poi riaperta nel 2013 dove, grazie agli ultimi interventi, si sono anche accorciati i tempi di percorrenza e che potrà vivere un rinnovato grazie ai progetti di riqualificazione storico-turistica che la vedono protagonista insieme ad altre linee, cosiddette “minori” come la Porrettana, la Lucca-Aulla e la Siena-Chiusi che saranno sviluppate in chiave turistico-culturale.
Insomma la Toscana ha passato il test 2017 di Pendolaria a pieni voti. Dall’assessorato ai Trasporti e Mobilità della Regione è stato espresso grande apprezzamento per i riconoscimenti al lavoro svolto in questi anni ma molto c’è ancora da fare. Come dire, non è un arrivo ma una partenza.
Qui il rapporto completo ► Pendolaria 2017