Made in Toscana/ARTICOLO

Toscana regione della "moda etica" Intesa sulla filiera della pelletteria

Trovato l'accordo tra Regione, Confindustria e sindacati per rendere sempre più trasparente il processo produttivo

/ Redazione
Mar 23 Dicembre, 2014

Se Report accusa la Regione Toscana è pronta a rispondere. Dopo la puntata del programma di Milena Gabanelli che ha puntato ancora una volta il dito contro aziende come Gucci definendo la Toscana come "zona franca del lusso" giunge in risposta un accordo volto a fare della nostra regione la prima in Italia per la "moda etica".

Un protocollo d'intesa per la legalità e qualificazione della pelletteria è stato firmato dal presidente della Regione Enrico Rossi e dai rappresentanti di Confindustria, Cna e dai sindacati di settore Filtem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil.

Hanno già dato disponibilità ad aderire all'intesa alcuni grandi marchi della moda presenti in Toscana, come Gucci, presente alla firma, Ferragamo e Fendi, mentre altri, fra i quali Prada, Bulgari e MontBlanc sono stati contattati. Dopo le feste partirà un tavolo di impresa che vede la partecipazione di ben 74 operatori per la sicurezza che stanno già lavorando a ritmo serrato con il progetto Prato.

"Il patto di oggi - ha spiegato il presidente Enrico Rossi - servirà, come è già stato fatto con ottimi risultati nel distretto del cuoio per l'impatto ambientale, a rafforzare garanzie e controlli lungo la filiera, facendo emergere illegalità, contrastando sfruttamento ed evasione fiscale, attraverso l'estensione della certificazione sociale. Tutto ruota attorno ad un elemento nuovo ed inedito, cioè l'introduzione di un soggetto pubblico esterno, che è la Regione, per eseguire i controlli e il monitoraggio.

Più nel dettaglio, gli obiettivi indicati sono cinque: lo sviluppo di sinergie fra sistemi di mappatura, tracciabilità della pelletteria, sostenibilità economica della filiera e sistemi di controllo delle istituzioni pubbliche; definizione di standard di tracciabilità per disincentivare la concorrenza sleale lungo la catena della subfornitura; la condivisione e il reclutamento di imprese della pelletteria che aderiscano al progetto; l'individuazione dei fabbisogni formativi legati ai nuovi sistemi di tracciabilità e certificazione; la sperimentazione di sistemi di controllo innovativi, sviluppati con il contributo di Camere di commercio ed enti tecnici.

La Regione varerà incentivi come sgravi Irap ed inserirà premialità e riserve sui bandi regionali per gli aiuti alle imprese e per la formazione. Le associazioni di categoria e i sindacati lavoreranno per reclutare le aziende, invitandole ad aderire ad un sistema di monitoraggio congiunto, per difendere efficacemente la legalità dell'intera filiera. Un valore aggiunto che servirà a combattere la contraffazione e il lavoro sommerso, a rendere più stringenti i controlli e, in ultima analisi, a rendere più competitive le imprese.