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Val d'Orcia: armonia rinascimentale Amata da pittori e registi

Dichiarata patrimonio Unesco nel 2004 per l'armonia dei suoi paesaggi che rispecchiano gli ideali del Rinascimento, oggi è amata da viaggiatori, pellegrini, artisti e registi

/ Simona Bellocci
Gio 12 Marzo, 2015
Valdorcia
La Val d’Orcia è uno dei simboli della Toscana, con i suoi cipressi che disegnano il paesaggio con pennellate di verde intenso, fluttuando tra le colline cangianti vestite di oro e di vigne, di case rurali, oliveti e castagneti. Un patrimonio che fa parte dell’Unesco dal 2004, grazie ad un scenario naturale che l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha definito “eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo Rinascimentale per rispecchiare gli ideali di buon governo e per creare un'immagine esteticamente gradevole”
 
 
 
La Valle amata dai pittori del Rinascimento – La Val d’Orcia, zona di confine, a cavallo tra Siena e Grosseto, è stata amata e celebrata anche dai pittori della Scuola Senese che, attraverso le proprie opere, narrano di un periodo fiorente per la Val d’Orcia, raccontano il buon vivere toscano – scelto tra l’altro dalla Regione come fil rouge per Expo 2015 di Milano. L’uomo che vive in armonia con la natura diventa così icona rinascimentale della quale la Val d’Orcia e la Toscana in generale si fregiano ancor oggi. Testimonianza pittorica che si ritrova anche nel ciclo di affreschi “Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo” di Ambrogio Lorenzetti a Siena, nella cornice di Palazzo Pubblico.  
 
La via Cassia – La Val d’Orcia ha legato indissolubilmente il suo destino a due grandi vie del passato: la Cassia, grande strada romana che taglia tutta la valle, unendo la capitale d’Italia con il nord e poi ancora la storica via Francigena, itinerario di  viandanti e pellegrini, amatissimo ancor oggi. Due vie di comunicazione che consentirono di accrescere l’importanza di alcuni dei centri abitati della valle senese. 
 
 
 
Borghi e centri – Castiglione d’Orcia, Montalcino, Pienza Radicofani e San Quirico d’Orcia sono alcuni dei borghi che segnano lo splendido paesaggio patrimonio Unesco e che – insieme – formano il Parco della Val d’Orcia, nato per tutelare ambiente e territorio. Proprio il centro storico di Pienza è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1996. La città “ideale” di Pio II, è considerata un capolavoro di equilibrio architettonico del Rinascimento. Montalcino è invece la patria del Brunello, uno dei vini più apprezzati al mondo. Da visitare, poi, anche Contignano, Monticchiello, Rocca d'Orcia, Campiglia d'Orcia, Bagni San Filippo,  Vivo d'Orcia e la suggestiva Bagno Vignoni
 
Paesaggio da film – La Val d’Orcia ha affascinato non solo i pittori senesi che l’hanno ritratta in tutta la propria natura armoniosa ma anche registi di fama internazionale. Zeffirelli scelse Bagno Vignoni e Pienza per il suo “Romeo e Giulietta”, Bernardo Bertolucci, optò l’atmosfera rurale di questo territorio per girare alcuni ciak di “Io ballo da sola”. Paesaggio da Oscar, immortalato anche ne  “Il paziente inglese” diretto da Anthony Minhella, pellicola da ben nove statuette. Il regista scelse, tra le location del suo film il monastero benedettino di Sant'Anna in Caprena. Infine anche molte scene de “Il Gladiatore”, con Russel Crowe sono state girate nell’antichissima valle toscana, fonte di ispirazione per artisti, luogo di riflessione per i pellegrini e tempio di pace per tutti i viaggiatori che scelgono questo paradiso tra Siena e Grosseto dove il tempo sembra essersi fermato e dove si respira ancor oggi un’atmosfera armoniosa, quella della perfezione e dell’equilibrio rinascimentale. 
 
 
 
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